martedì 16 ottobre 2007

Il Consiglio d’Europa sul creazionismo: “Non insegnatelo”

tratto dal sito dell'UAAR

I parlamentari dei 47 paesi del Consiglio d’Europa hanno invitato i loro governi ad “opporsi fermamente” all’insegnamento del creazionismo - che nega l’evoluzione delle specie per mezzo della selezione naturale - come disciplina scientifica equivalente alla teoria dell’evoluzione. Il Consiglio d’Europa, istituito il 5 maggio 1949, con lo scopo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa, ha tra i suoi fini istitutivi quello di tutelare i diritti dell’uomo e la democrazia pluralista e garantire il primato del diritto e di favorire e incoraggiare la consapevolezza dell’identità culturale europea e della sua diversità. Proprio in questo senso l’assemblea del Consiglio d’Europa ha dichiarato (nella risoluzione passata con 48 voti contro 25 durante la sessione plenaria di giovedì a Strasburgo): «Se non stiamo attenti, il creazionismo può diventare una minaccia per i diritti umani». […] Il rapporto fa riferimento ad esempi in Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, nei Paesi Bassi, in Polonia, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e nel Regno Unito. Fu proprio l’ex ministro dell’Istruzione Letizia Moratti una delle più strenue avversarie del darwinismo. Con la circolare n. 29 del 5/3/2004, nelle «Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di primo grado» fece scomparire ogni cenno alla teoria dell’evoluzione di Darwin. Non fu una svista, né una dimenticanza. Nel suo piano Darwin non si sarebbe più studiato. In più cercò, basandosi sull´accordo del 23 ottobre del 2003 tra il Ministro dell´Istruzione e la Conferenza Episcopale Italiana, di far spiegare l’origine dell’uomo nell’ora di religione dai cui programmi spira forte il vento “creazionista”. […]

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