giovedì 27 settembre 2007

Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica

Da Repubblica del 21 febbraio 2007

Quasi 7 milioni gli stupri di cui 74mila nel 2006.
Il 6,6% sotto i 16 anni
Oltre il 90% non denuncia i soprusi.
Pollastrini: "E' un dramma rimosso"
Tre donne su 10 hanno subito violenza
Indagine Istat: più di 14 milioni le vittime
Il 36,9% ha subito violenza psicologica da parte del partner
Molto frequenti anche i comportamenti persecutori


ROMA - Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita. La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) e la grandissima maggioranza (oltre il 90%) non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l'età media delle vittime: ben un milione e 400mila (il 6,6%del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni. Inquieta il quadro che emerge dalla prima indagine sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne realizzata dall'Istat, su commissione del Ministero dei diritti e delle
pari opportunità.

L'indagine, presentata oggi a Palazzo Chigi dal ministro Barbara Pollastrini, è stata realizzata su un campione di donne di età compresa fra i 16 e i 70 anni. Dai dati raccolti emerge che sono 6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale (il 31,9%), 5 milioni di violenze sessuali (23,7%), 3.961.000 di violenze
fisiche (18,8%). Ben 6.092.000 donne hanno subito solo violenza psicologica dal partner attuale (36,9% delle donne che vivono al momento in coppia). Un milione e centomila hanno subito 'stalking', cioè comportamenti persecutori. Solo negli ultimi 12 mesi, il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1.150.000 (5,4%). Nel 2006 si sono registrati 74mila tra tentativi e strupri veri e propri. Di questi
il 69,7% da partner o ex-partner. Molto diffusi infatti i soprusi tra le mura domestiche. Questi però spesso non vengono percepiti come tali. Solo il 18,2% è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente 'qualcosa di sbagliato' e ben il 36% solo 'qualcosa che è accaduto'.
Tra tutte le violenze fisiche rilevate è frequente l'essere spinta, strattonata, aver avuto i capelli tirati (56,7%), l'essere minacciata di essere colpita (85,2%), schiaffeggiata, presa a pugni, a calci o a morsi (36,1%). Tra la violenza sessuale, la più diffusa è la molestia fisica, ossia essere stata toccata sessualmente contro la propria volontà (79,5%), l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati accettati per paura (19%), il tentato stupro (14%), lo stupro (9,6%) e i rapporti sessuali degradanti ed umilianti (6,1%). La violenza psicologica è stata subita da 7.134.000 donne, il 43,2% con partner attuale. Di queste, 3.477.000 l'hanno subita spesso o sempre (21,1%). Questo tipo di violenza si esprime con l'isolamento o il tentativo isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%), la svalorizzazione (23,8%), le intimidazioni (7,8%).
"I dati confermano che nella fascia di età 16-50 anni, le donne muoiono più per violenza che per malattia o incidenti stradali. La violenza sulle donne è un dramma rimosso", ha commentato il ministro dei diritti e delle pari opportunità, Barbara Pollastrini, chiedendo al parlamento di "discutere in tempi rapidi" la proposta di legge del governo sulla violenza alle donne che, fra l'altro, affronta il tema
delle minacce continuative e persecutorie. "Siamo aperti al dialogo per migliorare il testo - ha precisato la Pollastrini sottolineando la gravità del fenomeno sulla base dei risultati dell'indagine - ma di questa legge c'è bisogno".
Oggi è stato presentato anche uno spot tv nell'ambito della Campagna antiviolenza del ministero. Lo slogan, "La violenza sulle donne non ha più scuse", invita a chiamare il numero verde 1522 per chi è soggetto o testimone di violenza. Protagonista dello spot una giovane donna con un viso livido che giustifica questo incidente a causa del lancio di un tappo di spumante.

martedì 25 settembre 2007

APPELLO PER LA LIBERTà IN IRAN

RICEVO E INOLTRO:

Ieri a New York il presidente Ahmadinejad, ha dichiarato agli studenti
della Columbia University, che in Iran gli omosessuali non sono
perseguitati perché in Iran non ci sono omosessuali.

Il codice penale Iraniano punisce gli atti omosessuali, così come
l'adulterio, con pene che vanno dalle 100 frustate all'impiccagione o
alla lapidazione. Sappiamo che queste leggi non rimangono sulla carta,
che vengono applicate, e che in Iran i gay e le lesbiche vengono
perseguitati, denunciati, che la polizia esegue pedinamenti e falsi
appuntamenti per arrestare persone che vengono indotte alla
confessione con la tortura e punite con le frustate o nei casi più
gravi con la morte.

Un recente rapporto dell'ILGA (International Gay and Lesbian
Association) riferisce che nel mondo sono non meno di 85 i paesi dove
l'omosessualità è criminalizzata; oltre all'Iran, in Afghanistan,
Yemen, Arabia Saudita, Emirati Araba, Nigeria, Sudan, è prevista la
pena di morte.

E' del 2006 un rapporto di OUTRAGE! dove sono riportate moltissime
testimonianze e una stima degli omicidi di stato dei gay in Iran, dai
primi anni del regime degli ayatollah ad oggi, pari a 4000.

E' necessario che gli stati europei si impongano come regola giudica
interna e come indirizzo politico comunitario di non estradare o
rimpatriare, come nel caso di Pegah, persone verso paesi dove viene
applicata la pena di morte e qualora esista anche il minimo rischio di
vita per queste persone.

Per un paese a cultura giuridica avanzata è intollerabile che persone
che non hanno commesso alcun crimine vengano punite duramente o
addirittura mandate a morte. Che venga dai paesi occidentali uno
esortazione verso l'abolizione di norme tanto ingiuste e crudeli, così
come dall'Europa è stata richiesta una moratoria sulla pena di morte.

E' necessario che si apra un confronto su questo tema tra i paesi
occidentali e i paesi a cultura islamica. Se si arrivasse ad usare la
forza nei confronti dell'Iran, per i difensori dei diritti civili
sarebbe impossibile svolgere il proprio compito, oggi già estremamente
difficile. Senza che questo comprometta ulteriormente relazioni già
tanto difficili, è importante che venga presa una ferma posizione di
abominio nei confronti della persecuzione degli omosessuali.

Arcigay Arcilesbica e Lamanicatagliata, hanno promosso un appello per
chiedere al governo italiano di adoperarsi contro le esecuzioni
capitali in Iran.

Per dare la propria adesione: http://www.dirittiu mani-iran. org/

FRANCESCA GROSSI
Segreteria Nazionale Arcilesbica

MONITORAGGIO SULLE DISCRIMINAZIONI IN EUROPA

Con la direttiva 2000/43/CE l’Unione europea ha adottato una normativa per vietare le discriminazioni basate sulla razza o sull’origine etnica nell’ambito di occupazione, formazione, sanità, protezione sociale, istruzione e accesso a beni, servizi e alloggi. Inoltre ha anche adottato la direttiva 2000/78/CE che vieta la discriminazione per motivi di disabilità, età, religione o credo e orientamento sessuale, applicabile solo al lavoro e alla formazione.

La gran parte degli Stati membri ha cercato di adeguare la propria legislazione nazionale a queste due direttive ma, soprattutto al di fuori dell’ambito lavorativo, esistono ancora considerevoli differenze da uno Stato all’altro.

Lo scorso 4 luglio la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica on line per misurare il livello di discriminazione negli Stati membri: l’obiettivo principale è quello di voler conoscere l’opinione dei cittadini sul problema, chiedendo loro anche possibili soluzioni.

E’ possibile rispondere al questionario on line entro e non oltre il 15 ottobre 2007:

http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch

OLOCAUSTO GAY IN IRAN

Scritto da Miriam Bolaffi da www.secondoprotocollo.org
martedì 25 settembre 2007

“In Iran non esistono gli omosessuali come nel vostro paese”, questa è stata la sconcertante risposta fornita dal dittatore iraniano, Mohamoud Ahmadinejad, ad alcuni studenti della Columbia University che gli chiedevano informazioni in merito alle persecuzioni cui sono sottoposti gli omosessuali in Iran.

In effetti Ahmadinejad ha perfettamente ragione, ha provveduto a sterminarli tutti e chi è gay non può manifestare la propria omosessualità pena l’impiccagione per gli uomini e la lapidazione per le donne, naturalmente dopo un buona dose di sane frustate in pubblico.

Ora capite da chi voleva rimandare Pegah Emambakhsh il governo inglese? Da uno che non ha allestito degli appositi campi di sterminio per gli omosessuali solo perché gli ha già eliminati tutti quelli che si erano manifestati.

Certo che poteva aggiungere anche che in Iran i diritti delle donne sono stati da tempo gettati nella pattumiera, che chiunque obbietti -anche minimamente- contro il regime sparisce nel nulla, che migliaia di studenti che hanno osato protestare e chiedere più diritti sono incarcerati in condizioni incredibili. Ed è a questo personaggio che i buonisti di tutto il mondo vogliono garantire la bomba atomica, così potrà anche lui esportare la democrazia iraniana, tanto per bilanciare le altre di democrazie. Chissà che Ahmadinejad oltre alle centrifughe non abbia ordinato anche qualche forno…. crematorio naturalmente.

Miriam Bolaffi

lunedì 24 settembre 2007

LA CAMPAGNA DI AXTEISMO PER TOGLIERE I PROVILEGI ALLA CHIESA CATTOLICA

Lo Stato Italiano discrimina i cittadini: Segnalazione alle commissioni d’Europa.
Segnalazione alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa di atti e comportamenti discriminatori posti in essere dallo Stato Italiano. Migliaia di lettere inviate alle Commissioni d’Europa. Chiesto l’intervento di Bruxelles e Strasburgo.

Roma - “Basta coi privilegi politici ed economici dati dallo Stato Italiano a mani piene alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano. Basta, è ora di finirla. Quattro volte basta.” commenta Ennio Montesi, scrittore e fondatore di Axteismo, movimento internazionale di libero pensiero
http://nochiesa.blogspot.com “Considerato che i ‘Pappamentari’ di Montecitorio e dintorni, tranne rare eccezioni, non muovono un dito a difesa dei cittadini e a salvaguardia della laicità dello Stato, abbiamo deciso di agire da soli, come liberi cittadini, rivolgendoci direttamente alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa. Sono privilegi insopportabili che discriminano i cittadini di altre religioni, gli atei e gli agnostici”. E’ partita una grande campagna di informazione che sta investendo le Commissioni di inchiesta e di vigilanza internazionali di Bruxelles e di Strasburgo. Privilegio 1: il solo simbolo del “Crocifisso” viene affisso in Italia in tutti i Tribunali, negli Ospedali pubblici, nelle Scuole pubbliche di qualsiasi grado, nelle Amministrazioni Pubbliche, sia centrali che periferiche, come Comuni, Province, Prefetture. Perché gli altri simboli religiosi e i simboli atei non possono essere affissi negli stessi luoghi accanto al Crocifisso? Privilegio 2: nelle Scuole Pubbliche materne (bambini dai 3 ai 5 anni), elementari (dai 6 ai 10 anni), medie (dagli 11 ai 13 anni) e superiori (dai 14 ai 18 anni), viene insegnata la sola religione “cattolica” mentre le altre religioni e l’ateismo non vengono insegnati. Privilegio 3: alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano, attraverso il prelievo coatto dell’8 x 1000 dalle entrate fiscali, viene accordato un privilegio economico che ammonta, attualmente, a circa 2.000 (duemila) milioni di euro: alle associazioni degli atei e degli agnostici e alla maggior parte delle altre confessioni religiose (salvo l’ebraica, la valdese, i testimoni di geova) è stato espressamente negato lo stesso diritto. Privilegio 4: la Chiesa Cattolica e lo Stato Vaticano beneficiano di esenzioni fiscali relative alla tassa dell’ICI per gli immobili e di altre esenzioni, anche relative al pagamento di somministrazione di beni e servizi che tutti gli italiani, invece, sono costretti a pagare. La cosa è semplice e pratica: è stata preparata la ‘Lettera Bastaprivilegichiesacattolica’ (sotto riportata in formato PDF) che illustra privilegi e dettagli. Ogni cittadino è sufficiente che stampi due copie della lettera, metta i propri dati, firmi e spedisca la lettera in busta chiusa agli indirizzi. Niente email per questa campagna, ma lettere cartacee tradizionali che saranno protocollate e inoltrate alle varie commissioni internazionali. “Abbiamo elencato solo quattro punti di privilegi” sottolinea Montesi, “anche se sono molti di più ma, per ora, ci accontentiamo che vengano eliminati questi quattro vergognosi. Inutile perdere tempo aspettandoci sostegno dalla casta della politica impegnata a tenersi forte dalla storica onda Anti-tumorale Grillo, il Beppe Garibaldi d’Italia. Noi cittadini possiamo scavalcare da soli la chiavica del ‘Pappamento’ italiano affidando la situazione alle varie commissioni internazionali. I cittadini sono sovrani e non sudditi dello Stato Italiano e non possono essere costretti con l’arroganza e la violenza a sopportare e subire le imposizioni elencate. Lo Stato Italiano concede alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano privilegi discriminando e ledendo i diritti di tutti i cittadini, diritti che sono inviolabili e sanciti dalla Costituzione Italiana e dalla Carta per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo. La situazione è insostenibile ed è opportuno che le Commissioni internazionali si attivino obbligando lo Stato Italiano a cancellare i privilegi discriminatori.” Chiunque può richiedere la ‘Lettera Bastaprivilegichiesacattolica PDF’ scrivendo a: axteismo@yahoo.it

Interviste, commenti, conferenze pubbliche e altro tel. 3393188116
Fonte: http://nochiesa.blogspot.com
Diffusione: Axteismo Press l'Agenzia degli Axtei, Atei e Laici
http://nochiesa.blogspot.com

Richiedi gratis la Lettera BASTAPRIVILEGICHIESACATTOLICA in formato PDF già pronta a:

axteismo@yahoo.it

si invita alla massima diffusione e pubblicazione

Lettera Bastaprivilegichiesacattolica
ogni cittadino stampi 2 copie di questa lettera mettendo i propri riferimenti, firma
e le invii separatamente in buste chiuse agli indirizzi:

Alla Commissione Europea
rue Archimède 73
B-1049 Bruxelles - Belgio

Al Consiglio d'Europa
Avenue de l’Europe
67075 Strasbourg Cedex - Francia

OGGETTO: Segnalazione alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa di atti e comportamenti discriminatori posti in essere dallo Stato Italiano ai danni dei cittadini non credenti o credenti in religioni diverse da quella cattolica.

Come cittadino di nazionalità e residenza italiana denuncio e segnalo alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa che la mia persona e la mia famiglia sono gravemente discriminati a seguito degli ingiustificabili privilegi che il Governo Italiano concede alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano a discapito di tutti i cittadini atei, agnostici o che professano religioni diverse da quella cattolica. Questa discriminazione viene perpetrata dall’Italia nonostante che l’uguaglianza e la pari dignità di qualsiasi ideologia religiosa o filosofica siano riconosciute come un diritto inviolabile del singolo individuo sia dalla Costituzione della Repubblica Italiana (articoli 3 ed 8) che dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo” (art. 9 e 14), quest’ultima ratificata dall’Italia con legge n. 848/1955. In particolare, in Italia la Chiesa Cattolica-Stato Vaticano beneficia e gode dei seguenti, intollerabili, privilegi che determinano un’illegittima discriminazione ai danni degli atei e/o dei credenti in altre religioni.

Privilegio 1 - In primo luogo il simbolo religioso del “Crocifisso” viene affisso in Italia in tutti i Tribunali, negli Ospedali pubblici, nelle Scuole pubbliche di qualsiasi grado, nelle Amministrazioni Pubbliche, sia centrali che periferiche, come Comuni, Province, Prefetture, peraltro in applicazione di norme regolamentari e circolari dell’epoca FASCISTA. Questo simbolo uniconfessionale viene coattivamente imposto a tutti gli italiani non credenti e credenti in altre religioni, mentre a questi ultimi viene tassativamente vietato di affiggere negli stessi luoghi pubblici i propri simboli ideologici o religiosi, cioè di godere degli stessi diritti e della stessa dignità accordati dall’Italia alla “superiore” religione Cattolica. Questo comportamento discriminatorio dello Stato italiano è stato peraltro censurato come illegittimo dalla Corte di Cassazione penale nella sentenza n. 4273 del 1.3.2000: ciò nostante il Ministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia ed il Ministro della Pubblica Istruzione si sono rifiutati di adeguarsi a questa pronuncia, al punto tale che un giudice italiano, il dott. Luigi Tosti del Tribunale di Camerino, residente a 47900 Rimini, Via Bastioni Orientali n. 38, che aveva chiesto che i crocifissi venissero eliminati dalle aule giudiziarie in ossequio al principio di laicità o che, in subordine, venisse autorizzato ad esporre accanto al crocifisso la menorà ebraica e il simbolo dell’Associazione U.A.A.R. (Unione Atei, Agnostici Razionalisti), in ossequio al principio di eguaglianza e non discriminazione, è stato condannato alla pena di sette mesi di reclusione in carcere, è stato interdetto dai pubblici uffici, è stato sospeso sin dal 1.3.2006 dalle funzioni di giudice e dallo stipendio, è stato dichiarato “inidoneo” alle funzioni superiori di magistrato di cassazione e, infine, è stato sottoposto a ben due procedimenti disciplinari.

Privilegio 2 - Nelle Scuole Pubbliche materne (bambini dai 3 ai 5 anni), elementari (dai 6 ai 10 anni), medie (dagli 11 ai 13 anni) e superiori (dai 14 ai 18 anni), viene insegnata la sola religione “cattolica”, peraltro ad opera di insegnanti che sono scelti dai vertici della Chiesa Cattolica ma assunti dallo Stato italiano e pagati con danaro di tutti i contribuenti italiani, cioè anche di quelli atei, agnostici o credenti in religioni diverse da quella cattolica. Anche qui la discriminazione - e quindi la violazione degli artt. 9 e 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo - è palese, dal momento che lo Stato italiano non accorda ai cittadini ed alle confessioni diverse da quella cattolica gli stessi diritti e la stessa dignità.

Privilegio 3 - Alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano, attraverso il prelievo coatto dell’8 x 1000 dalle entrate fiscali, viene accordato un privilegio economico che ammonta, attualmente, a circa 2.000 (duemila) milioni di euro: alle associazioni degli atei e degli agnostici e alla maggior parte delle altre confessioni religiose (salvo l’ebraica, la valdese, i testimoni di geova) è stato espressamente negato lo stesso diritto, cioè il diritto di partecipare alla spartizione dell’8 per mille. Anche qui la discriminazione - e quindi la violazione degli artt. 9 e 14 della Convenzione - è palese, dal momento che ai cittadini atei, agnostici, islamici, buddisti ed alla maggior parte di coloro che professano religioni diverse da quella cattolica è negato il diritto di destinare una quota delle entrate fiscali alle loro associazioni ideologiche o religiose.

Privilegio 4 - La Chiesa Cattolica e lo Stato Vaticano beneficiano di esenzioni fiscali relative alla tassa dell’ICI per gli immobili e di altre esenzioni, anche relative al pagamento di somministrazione di beni e servizi che tutti gli italiani, invece, sono costretti a pagare, nonché di un’altra infinità di finanziamenti, più o meno occulti e/o mascherati, che vengono erogati da amministrazioni statali, periferiche, regionali, provinciali e comunali, in barba al principio di eguaglianza.

Tutti questi privilegi a favore della Chiesa Cattolica-Stato Vaticano ledono gravemente il mio diritto di cittadino all’eguaglianza ed alla non discriminazione da parte dello Stato Italiano. Chiedo alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa di intervenire in maniera determinante affinché sia restituita pari dignità a tutti coloro che non si identificano nella religione cattolica o in nessuna religione. Conseguentemente rivolgo un invito a che vengano aperte indagini ufficiali da parte delle Vostre Commissioni di inchiesta e di vigilanza sul conto dell’operato dello Stato italiano.
Confido nella grande serietà che Vi contraddistingue, Vi ringrazio e Vi porgo distinti saluti.
Data …… / …… / …….….

Firma …………………..……………………….…

Mittente nome cognome ………………………….…………….……………
…………………………………………………………….........………..…………..
indirizzo postale ………………………….………………..….…………..……
cap, città …………….………………….………….……....………..……………
Richiedi gratis la Lettera BASTAPRIVILEGICHIESACATTOLICA in formato PDF già pronta a: axteismo@yahoo.it

APPELLO DI AMNESTY PER I DIRITTI GLBTQ IN NICARAGUA

Il Nicaragua è uno dei pochi paesi dell’America Latina che criminalizza i rapporti fra persone dello stesso sesso.

L’11 giugno del 1992 l’Assemblea nazionale nicaraguense approvò una serie di emendamenti al codice penale riguardanti le “offese sessuali”. Nello specifico l’articolo 204 prevede che “chiunque induca, promuova, propagandi o pratichi in forme vergognose rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso commette il crimine di sodomia e può incorrere in una pena detentiva variabile da uno a tre anni”.

L’articolo 204 contraddice numerosi provvedimenti del diritto umanitario internazionale.

Nel novembre del 1992 una coalizione conosciuta con il nome di “Campaign for Sexuality without Prejudice”, composta fra gli altri da avvocati e attivisti gay e lesbiche, presentò un appello alla Corte suprema di Giustizia chiedendo di rigettare la legge definita incostituzionale.

La coalizione sosteneva che l’articolo 204 ne violava 12 della Costituzione del Nicaragua incluso il diritto alla privacy, alla libertà di espressione e alla non discriminazione di fronte alla legge.

Nel marzo del 1994 la Corte suprema respinse l’appello sostenendo che l’articolo 204 non violava nessuno dei diritti garantiti dalla Costituzione.

Amnesty International non è a conoscenza di accuse e procedimenti giudiziari causati dall’applicazione dell’articolo 204, in ogni caso, si ritiene che questo potrebbe criminalizzare non solo le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt), ma anche coloro che svolgono attività in favore dei loro diritti o di coloro che forniscono consulenza medica.

FIRMA L'APPELLO SU:http://www.amnesty.it/appelli/appelli/Nicaragua.html?page=appelli

MATERIALISMO CLERICALE

23 settembre 2007
Da vatican.va., dal illaicista.ilcannocchiale.it

Primo quesito: È moralmente obbligatoria la somministrazione di cibo e acqua (per vie naturali oppure artificiali) al paziente in “stato vegetativo”, a meno che questi alimenti non possano essere assimilati dal corpo del paziente oppure non gli possano essere somministrati senza causare un rilevante disagio fisico?
Risposta: Sì. La somministrazione di cibo e acqua, anche per vie artificiali, è in linea di principio un mezzo ordinario e proporzionato di conservazione della vita. Essa è quindi obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che consiste nel procurare l’idratazione e il nutrimento del paziente. In tal modo si evitano le sofferenze e la morte dovute all’inanizione e alla disidratazione.
Secondo quesito: Se il nutrimento e l’idratazione vengono forniti per vie artificiali a un paziente in “stato vegetativo permanente”, possono essere interrotti quando medici competenti giudicano con certezza morale che il paziente non recupererà mai la coscienza?
Risposta: No. Un paziente in “stato vegetativo permanente” è una persona, con la sua dignità umana fondamentale, alla quale sono perciò dovute le cure ordinarie e proporzionate, che comprendono, in linea di principio, la somministrazione di acqua e cibo, anche per vie artificiali.
In base a questi elevatissimi principi morali, una persona che si trovi in uno stato vegetativo permanente e che abbia precedentemente manifestato la volontà di non essere alimentato in alcun modo, dovrebbe obbligatoriamente subire, contro la sua volontà, i seguenti interventi (riprendo da Inyqua che è un medico)<trovate un esempio di cosa sia necessario per applicarla), quindi invasiva e che quindi deve richiedere, come tutte le manovre invasive, un consenso del paziente.>>

Già constatare che qualcuno voglia per legge, e in nome del proprio dio, conculcare i diritti e le libertà delle persone, è qualcosa di avvilente e inaccetabile.
Ma se a ciò si aggiunge la pretesa arrogante del monopolio delle verità etiche e morali, la situazione diviene insostenibile, soprattutto quando ci si soffermi su un aspetto che appare, a chi voglia tentare di esercitare la ragione, quantomai paradossale.
I desideri e i bisogni, le speranze, il vissuto e l'etica individuale, che concorrono nel loro insieme alla formazione della libera volontà, sono nulla, difronte alla salvezza del corpo. Come se l'idea di “persona” possa essere identificata, riduttivamente, con la sua materialità fatta di carne ed ossa. Parlano di “Persona”, ma pensano al corpo, alla cellula, all'ovocita, all'embrione, mai alle persone per davvero e per intero.
Ci si appella al rispetto della dignità della persona umana, quando con grande disinvoltura e protervia si mostra indifferenza o disprezzo, per un aspetto fondamentale di una vita che voglia dirsi ed essere, pienamente umana: la libertà.

giovedì 20 settembre 2007

TESTI OMOFOBI E SESSISTI : SIZZLA, ELEPHANT MAN, CAPLETON, BEENIE MAN

Spesso su questo Blog abbiamo discusso insieme testi di canzoni violente e sessiste.Ecco a voi testi omofobi che non hanno bisogno di alcuna discussione, si presentano da soli.
Sono i mitici Elephant Man, Sizzla, Capleton e Beenie Man!!!!! Ascoltiamone la saggezza, queste sono le traduzioni di alcuni loro testi:

Elephant Man

-A Nuh Fi Wi Fault
(Non e' colpa nostra)

Battyman fi dead!
[Froci a morte!]

Please mark we word
[Segnati queste parole]

Gimme tha tech-nine
[Dammi un mitra]

Shoot dem like bird
[Sparagli come fossero uccelli]

Two women gonna hock up inna bed
[Due donne a letto]

That's two Sodomites dat fi dead
[Queste due sodomite dovrebbero morire]

When yuh hear a Sodomite get raped
[Quando senti di due lesbiche stuprate]

But a fi wi fault
[Non e' colpa nostra!]

Elephant man

- Log onDance wi a dance and a bun out a freaky man
[Unisciti alla nostra danza, andiamo a bruciare i froci]

Step pon him like a old cloth
[Saltagli sopra come fossero un cencio]

A dance wi a dance and a crush out a bingi man
[Unisciti alla danza, schiacciamo i froci]

Do di walk, mek mi see the light and di torch dem fast
[Forza, voglio vedere gli accendini e le torce!]


Beenie Man -

Bad Man Chi chi man
(I froci sono cattivi)

If yuh nuh chi chi (queer) man wave yuh right hand and (NO!!!)
[Se non sei frocio alza la mano e urla NO!]

If yuh nuh lesbian wave yuh right hand and (NO!!!)
[Se non sei lesbica alza la mano e urla NO!]
Some boy will go a jail fi kill man tun bad man chi chi man!!!
[Alcuni ragazzi andranno in galera per averne uccisi altri e li cominceranno a fare sesso gay]

Beenie Man

- Roll DeepRoll deep motherfucka, kill pussy-sucker
[Uccidi chi fa sesso orale]

Tek a Bazooka and kill batty-fucker
[Prendi un bazooka e uccidi i froci]


Capleton

- Bun out di Chi chi
(Brucia i froci)

Bun out ah chi chi, Blood out ah chi chi
[Brucia i froci, distruggili]

Batty dem ah fuck and ah suck too much pussy
[I froci si scopano e fanno sesso orale]

Blood out ah chi chi, Blood out ah shitty
[Distruggi i froci, distruggi questi stronzi]


Sizzla

- Pump up
(Alza il volume)

Step up inna front line
[Salta sulla linea del fronte]

fire fi di man dem weh go ride man behind
[Brucia gli uomini che lo prendono di dietro]

Shot battybwoy, my big gun boom
[Spara ai froci, la mia grossa pistola fa boom]

mercoledì 12 settembre 2007

SEI VIVACE? ECCO QUELLO CHE TI PUò SUCCEDERE

SEI VIVACE? ECCO QUELLO CHE TI PUO’ SUCCEDERE!

Dal blog di Nilok (16) - Mercoledì, 12 Settembre 2007 - 7:58am (Fai Notizia)

Sono iniziate le scuole, ed ora i genitori dovranno preoccuparsi non solo del costo dei libri e che il loro figlio vada bene a scuola, ma anche del fatto che se avrà qualche difficoltà, potrà essere etichettato con qualche disturbo psichiatrico.
E si, perché grazie al fervente lavoro di questi ultimi anni in Italia della psichiatria nei confronti dei bambini, in particolare attraverso la scuola, il tuo bambino se già dalle elementari ha qualche difficoltà di scrittura, lettura o troppa vivacità, potrà essere segnalato grazie a test fatti nella classe, o dagli stessi insegnanti, convinti ed addestrati ad etichettare i bambini o a segnalarne i casi. allo psicologo o struttura neuropsichiatrica, come potenziali affetti da disturbi psichiatrici.
I test per fare le diagnosi vengono distribuiti in molte scuole, dai quali si creano le statistiche di bambini che sarebbero affetti da disturbi psichiatrici o che potenzialmente lo possono diventare, utilizzando poi queste statistiche nei convegni come quello appena trascorso a Firenze dell’Escap, per convincere le autorità della gravità del problema e per dar credito all’esistenza scientifica di disturbi psichiatrici quali l’ADHD. Ad esempio i test (questionari di dubbio valore scientifico), distribuiti tra il 2002 e 2005 in alcune scuole italiane (Progetto Prisma), secondo cui il 9,1% del campione soddisferebbe criteri per un disturbo psichico secondo la classificazione del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, APA 1994).
Con affermazioni di questo tipo si cercano di convincere genitori e insegnanti: “Spesso, durante il primo anno di scuola elementare, possono emergere difficoltà del bambino nel leggere, nello scrivere e nel far di conto che i genitori scambiano per svogliatezza o scarsa capacità si applicarsi allo studio «È fondamentale rivolgersi ad uno specialista per ottenere una corretta diagnosi ed eventualmente avviare il bambino al percorso riabilitativo».”
Quindi qualsiasi altra motivazione delle difficoltà che può avere specialmente un bambino alle elementari, come: cose non capite nello studio precedentemente, problemi fisici non individuati, allergie, intolleranze alimentari (vedi recenti scoperte relative ai coloranti artificiali nei cibi), problemi in famiglia o con compagni, non verranno individuate e prese in considerazione, visto che secondo la psichiatria fanno fede i questionari che con un tot di risposte affermative, certi comportamenti sono indice di disturbi psichiatrici ben definiti.
In questo modo i veri problemi rimarranno nascosti e irrisolti, con l’aggiunta di un bambino che penserà erroneamente che ci sarà qualcosa di sbagliato nel suo cervello e che dovrà prendere una pillola per potersi controllare.
LA STRATEGIA: CREARE IL PROBLEMA, CONVINCERE LA POPOLAZIONE CHE QUESTO ESISTE, CHE E’ GRAVE E CHE SI TRATTA DI UNA MALATTIA.
Vengono pubblicati, su riviste e giornali, una serie di articoli, dove “esperti del settore” annunciano la presenza di tali malattie, nonché’ la necessita’ di diagnosticarle precocemente.
Si organizzano convegni scientifici sul “problema” e si formano organizzazioni di familiari, che chiedono a gran voce il “diritto alle cure e alla diagnosi precoce”.
Mentre cresce la campagna di stampa, al fine di “sensibilizzare” la popolazione, vengono approvati programmi a livello istituzionale che comprendono l’utilizzo di test nelle scuole a tappeto, sin dalla prima infanzia, creazione di strutture “specializzate” che “accolgano” i bambini dove verranno trattati anche con l’utilizzo di psicofarmaci.
Se i genitori si rifiutano di seguire questi iter possono vedersi sottrarre i figli per “mancato aiuto”.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Tel.: 02 36510685
Email: linea.stampa@ccdu.org
Siti: http://www.ccdu.org/ - http://www.cchr.org/
P.S.: è anche possibile informarsi correttamente a: http://informati.blog.tiscali.it/
e consiglio di guardare questo VIDEO esplicativo.

PEGAH EMAMBAKHSH è LIBERA: FORMICHE 1 CATTIVI 0


Scritto da Elisa Arduini su http://www.secondoprotocollo.org
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mercoledì 12 settembre 2007

Pegah Emambakhsh è finalmente libera. E’ una importante vittoria per il movimento di difesa dei diritti umani, una vittoria che non può essere isolata ma che deve diventare il trampolino di lancio per tante altre iniziative.
Parafrasando Roberto Malini del gruppo EveryOne, da oggi l’11 settembre non verrà più ricordato solo per gli attentati alle torri gemelle, ma anche per una grande vittoria dei diritti sull’estremismo e sulla cultura bieca dell’odio e della discriminazione. Pegah Emambakhsh, la cittadina iraniana scappata in Inghilterra per sfuggire a una condanna a morte per omosessualità è stata rilasciata dal Yarls Wood Immigration Removal Centre di Clapham e si trova a casa di amici. Il suo status passa da quello di immigrata clandestina a quello di rifugiata.
E’ una grande vittoria del movimento per i diritti umani che si è mobilitato in massa per difendere il diritto di Pegah ad essere se stessa, per difendere il suo diritto alla vita ma soprattutto per difendere un diritto, quello di essere omosessuale, che troppe volte viene calpestato nel mondo con la complicità attiva o passiva di apparati religiosi che inculcano nella gente odio e risentimento verso tutto ciò che è diverso.
La storia di Pegah dimostra come tante piccole formichine unite per un solo scopo riescano a sovvertire i piani dei potenti, senza violenza ma con un attivismo serio basato sulle leggi internazionali e tanta, tanta buona volontà. Siamo fieri, noi di secondoprotocolo.org, di aver partecipato a questa lotta, di aver lavorato per ore e ore a fianco dei ragazzi del Gruppo EveryOne in cerca di leggi, di iniziative, di aver passato notti intere al computer per creare un semplice form oppure per cercare di sapere dove fosse Pegah in quel momento.
E si perché abbiamo attraversato momenti di buio in questi giorni, momenti nei quali abbiamo disperato di poterla salvare, durante i quali tutte le informazioni ci venivano negate. Abbiamo tartassato di telefonate, e-mail e messaggi almeno una decina di ministeri, parlato con personaggi politici, con giornali, con linee aeree, minacciato boicottaggi.
I ragazzi del Gruppo EveryOne guidato da Roberto Malini, Dario Picciau e Matteo Pegoraro sono stati fantastici, hanno organizzato una iniziativa, “Flowers for Pegah”, che ha portato nel carcere dove Pegah era detenuta qualcosa come 30.000 mazzi di fiori, mettendo in crisi l’intero apparato detentivo inglese. Insieme abbiamo intaccato il sistema quando abbiamo proposto all’Italia di accogliere Pegah, una richiesta appoggiata da migliaia di firme e che non poteva essere sottovalutata. Ed è stato il sistema che, rivedendosi, ci ha dato ragione.
Ecco, con Pegah tutti noi abbiamo dimostrato che il sistema si può cambiare in meglio ma che per farlo bisogna lottare duramente, che non bastano le dichiarazioni di principio ma sono necessarie azioni di attivismo serie e coordinate.
Ora in tanti saliranno sul carro dei vincitori, in tanti si vanteranno di aver contribuito a che Pegah venisse liberata ma, ne’ a noi ne’ ai ragazzi del Gruppo EveryOne ce ne importa niente, torneremo a lavorare in silenzio perché la lotta continua, perché di casi di abusi ce ne sono ancora tantissimi. Per questo, per far capire di che tipo di persone sto parlando voglio riportare una frase di Salvatore (che spero mi perdonerà per questo): “il massimo che un gruppo di attivisti può ottenere è proprio questo: che una massa di sciagurati miliardari faccia finta di interessarsi della vita di una persona che per loro semplicemente non esiste. Spero che arrivino presto altri "avvoltoi": in questo caso sarà un segno di vita e non di morte. Gli avvoltoi umani agiscono così: ove torna una speranza di vita e di successo arrivano loro”.
Ora non ci fermiamo, altri attendono da noi un aiuto concreto e come tante laboriose formiche torneremo a lavorare ore e ore su trattati e leggi. Torneremo a scassare i politici, a inviare mail, a telefonare a tutti. In molti ci odieranno per questo, qualcuno cercherà di fermarci, ma è il rovescio della medaglia quello di farsi tanti nemici in questo lavoro. Speriamo che sia vero quel detto: tanti nemici, tanto onore. Intanto godiamoci questa vittoria insieme ai nostri cari amici del Gruppo EveryOne con i quali continueremo a lottare, a cercare di sovvertire pacificamente i sistemi che non funzionano, quei sistemi che troppo spesso calpestano i diritti anche solo con l’indifferenza. Avanti formiche, al lavoro.
Elisa Arduini

venerdì 7 settembre 2007

I PRIVILEGI FISCALI DELLA CHIESA? ECCO LA SITUAZIONE IN ITALIA ED IN EUROPA

articolo di Loska inviato da giornalettismo.ilcannocchiale.it a Radio Radicale

Ricordate la querelle fra Commissione Europea e Chiesa Cattolica circa i vantaggi fiscali di cui questa godrebbe in Italia? Quella per cui l’Avvenire ha perso la biblica calma, scrivendo che “gli enti non profit, tra cui quelli religiosi ivi compresa la Chiesa cattolica, sono esonerati dal pagamento dell’Ici stessa su immobili utilizzati per specifiche finalità di rilevanza sociale. Chiaro? Sarà per qualcuno dura da accettare, ma questa è la verità dei fatti”.
IN EUROPA - Eh già, sarà dura da accettare questa realtà, anche perchè è falsa. Basta confrontare la situazione italiana con quella europea. In Belgio la Chiesa non paga l’Ici per le attività no profit (come tutti gli altri culti) e ha delle agevolazioni anche sulle attività commerciali (chiamate ‘Associazioni a finalità sociale’). Inoltre, le chiese non pagano l’imposta sugli immobili. Nella terribile Spagna di Zapatero la strada seguita è la stessa: esenzione dall’Ibi (Tassa sui Beni Immobili) per tutte le proprietà che servono allo svolgimento dell’attività religiosa, facilitazioni fiscali per il no profit e assegnazione volontaria da parte dei cittadini dello 0,7% delle tasse versate. Va detto che anche Spagna e Belgio sono nel mirino della Commissione per la troppa “gentilezza” riservata. Storia diversa in Francia: oltralpe i privilegi fiscali della Chiesa sono stati aboliti durante la Rivoluzione del 1789. Lo Stato finanzia alcune scuole private, anche religiose, ma a patto che seguano il programma scolastico delle scuole pubbliche e non costringano gli alunni a seguire corsi di religione. Le chiese e i luoghi di culto costruiti prima del 1905 e con fondi pubblici sono proprietà dello Stato e dei Comuni, che ne assicurano la manutenzione. Possono essere usate, a titolo gratuito, per le attività religiose. E i ministri di culto sono soggetti all’imposta sul reddito. L’unico privilegio fiscale vero è l’esenzione dal pagamento delle imposte locali, ma solo per i luoghi destinati al culto. In Germania, invece, c’è l‘“imposta sulla religione” (la Kirchensteuer), che viene richiesta ai cittadini dichiaratisi appartenenti ad un qualsiasi “ente di diritto pubblico” (come appunto la Chiesa Cattolica) al momento della registrazione presso gli uffici fiscali. Queste entrate…
[continua sul blog]
leggi l'articolo su giornalettismo.ilcannocchiale.it

mercoledì 5 settembre 2007

ERGO SUM: L'ENNESIMO INSULTO ALLA LIBERTà DI STAMPA




18 maggio 2007
articolo di Ilaria Garosi
Al concerto manifestazione di Piazza Navona ha avuto luogo anche un altro evento rilevante,, ovvero la denuncia di una ingiusta e faziosa censura ai danni di un giornale universitario: "Ergo sum". Gli studenti, tutti collaboratori gratuiti al progetto di cultura ed informazione su carta stampata, sono saliti sul palco per comunicare l’ingiustizia subita. La disavventura, raccontano, ha inizio quando in prima pagina viene pubblicata la foto di una scultura raffigurante un’icona religiosa, avvolta dal cellophane a cause delle opere di restaurazione, seguita dalla scritta "anche io mi proteggo". I redattori di Ergo sum sono, o per lo meno erano, infatti impegnati in una dura campagna anti aids che includeva, oltre alla semplice campagna informativa, anche la distribuzione di profilattici tra gli studenti. Il fatto non è stato evidentemente molto gradito ed il giornale si è dimostrato sin dall’inizio, a causa della sua pungente critica e del suo approccio duro ma diretto verso le malattie della società moderna, particolarmente scomodo per i c.d. perbenisti. L’innocuo messaggio si è immediatamente trasformato in una blasfemia di primo grado travolgendo la responsabilità dei redattori e la stessa vita di Ergo sum che, ad oggi, ha cessato di esistere. Immediate le risposte da parte degli altri quotidiani: il Giornale - "soldi pubblici per insultare Cristo e la Chiesa".

I giovani studenti non hanno però rinunciato ai loro diritti costituzionali e si sono occupati di trasmettere l’avvenuto attraverso canali politici. Successivamente si è innescata una reazione a catena che ha portato dalle conferenze stampa al palco della giornata dell’orgoglio laico. Molti politici, tra i quali i radicali ed il ministro Mussi si sono interessati al fatto, ovviamente dalla parte dei ragazzi; anche Cecchi Paone si è offerto collaboratore a titolo gratuito. Decisivo alla chiusura del giornale è stata la revoca del contributo di 2500 euro, possibilmente già premeditata dopo l’inchiesta sulle tesi gettate nella spazzatura all’Ateneo in questione. "Era dal 1924 che un giornale non si vantava di averne fatto chiudere un altro" grida deciso uno degli studenti dal palco. I finanziatori si giustificano dicendo "ci avevano detto che avrebbero parlato di Europa" ma i giovani rispondono "E’ quello che abbiamo fatto", basti guardare gli articoli, interamente riportati su internet, sul sito di work-out. La chiusura di Ergo sum è attualmente in discussione. Come facilmente notabile IfD tratta di libera informazione ed è, da sempre, contro la censura in uno Stato dove essa è da sempre praticata. Salutiamo i ragazzi di Ergo sum Augurando, a nome di tutti gli autori di Information for Dummies, che l’ingiustizia venga al più presto risolta. Invitiamo inoltre i lettori alla sensibilizzazione in materia di libertà di stampa.
Libera informazione per un futuro migliore.
Ilaria G.

martedì 4 settembre 2007

CORTE ISLAMICA ORDINA SEPARAZIONE MATRIMONIO GAY

dal blog di Ilaria Garosi: http://fainotizia.radioradicale.it/user/ilaria-g

KUALA LUMPUR (Malesia) - Immediata separazione per una coppia gay unita in matrimonio. Cosi’ la corte islamica malese ha ordinato lo scioglimento del legame tra Mohd Sufian Mohamad di 40 anni e Zaiton Aziz di 43 anni dopo che, in seguito ad approfondite verifiche mediche, il primo tra i due, Sufian, e’ risultato essere una donna. Lo riferiscono oggi i media locali. In Malesia, paese islamico moderato, le unioni gay non sono riconosciute cosi’ come e’ vietato per i transessuali sottoporsi ad interventi per il cambiamento di sesso
leggi l'articolo su www.corriere.it

lunedì 3 settembre 2007

Quando la pubblicità coniuga brillantemente illogicità, situazioni pericolose e stereotipi sessisti: Coca Cola Zero

articolo di Monica Amici


Vediamo insieme lo spot. (http://www.youtube.com/watch?v=LW6iknsae-g)
Il protagonista, giovane maschio ventenne, osservando la sua Coca Cola Zero resta letteralmente folgorato da una faticosa (a giudicare dall’espressione corrugata dell’arcata sopraccigliare cui Lombroso avrebbe dedicato più di qualche pagina) conclusione logica; l’apparentemente logica deduzione che il giovane scopre è che se esiste la Coca Cola Zero, gusto Coca Cola e zero zucchero, allora vuol dire che si può "avere tutto dalla vita" e giù esempi di alto spessore: andare a letto tardi e svegliarsi ancora più tardi, trovare lavoro come bagnino in una spiaggia di nudiste, ecc..
In quello “avere tutto dalla vita”, e dagli edificanti esempi a conforto, si comprende con facilità che il nostro eroe intenda un avere tutto senza prezzo, senza controindicazioni, senza svantaggi: e basterebbe già questo a classificare il messaggio non tra quelli educativi e costruttivi.
Ma lo spot prosegue con il nostro folgorato ventenne che, in un tripudio di folla spuntata dal nulla, si arrampica sul tetto dell'autobus, bravata che speriamo non trovi i soliti imitatori, per gridare a pieni polmoni un altro meraviglioso esempio di cosa significhi avere tutto dalla vita: -"come avere una fidanzata che ama il calcio e non dice mai di no!!"-.
Va riportato che la parola CALCIO nello spot è così mal pronunciata che in molti sulla rete si stanno interrogando su cosa il protagonista abbia realmente detto se calzio, piuttosto che calzo, o altro ancora che inizia per ca.. e finisce per o e lascio alla vostra immaginazione completare.
Addirittura si mormora di una doppia versione dello spot: prima e dopo una presunta cura censoria.
Comunque, al termine della rivelazione sul tipo di donna che il belloccio aspira ad avere al suo fianco, l'autobus frena e lui precipita di sotto, in uno specchio d'acqua da cui si alza illeso gridando di stare bene, anzi BENISSIMO. Brandisce in alto la sua bottiglietta, “intatta”, di Coca Cola, a simboleggiare la vittoria come i grandi condottieri di un tempo con le spade, e con l’altro braccio a riprodurre il gesto tipico invece dei campioni di oggi, flettendolo indietro rapidamente a pugno chiuso, quale felice connubio di simbologia antica e moderna!
La bottiglietta intatta ovviamente ribadisce le sue proprietà miracolose questa volta manifestatesi nella cura istantanea di qualunque frattura il folgorato si sia potuto procurare; una specie di moderno scudo protettivo a prova di …di … scusate ma non trovo la parola adatta.
Dopo la visione non ho potuto non pormi alcuni interrogativi che sottopongo anche a voi.
1. Qualcuno ha letto cosa contenga una Coca Cola Zero?
Come può l'essere zeppa di sostanze chimiche quali aspartame, acesulfame K, acidificante acido fosforico, aromi non meglio precisati, citrato trisodico e caffeina essere esattamente un piacere a costo zero? Ammesso che questi elementi non siano cancerogeni resta sempre il fatto che la loro miscela è comunque un eccitante ed un potente corrosivo, almeno della ruggine, e pur non essendo una minaccia per la linea rappresenta comunque un costo, sotto altri aspetti.
2. Qualcuno mi sa spiegare perché il sogno segreto di un uomo giovane e belloccio dovrebbe essere quello di avere al fianco una fidanzata che ami il calcio e non dica mai di no? Non avrà piuttosto bisogno di una bambola gonfiabile da portarsi ogni tanto allo stadio a vedere le partite?
3. I maschi ventenni bellocci non vengono così indotti a ritenere che la massima aspirazione in un rapporto con una donna sia proprio che questa ami ciò che ami tu e dica sempre di sì, ritrovandosi poi impreparati a gestire rapporti reali, con persone reali, e frustati dall'aspirazione ad un'idealizzazione inesistente ma continuamente riproposta nei media?
4. Di contro perché una giovane ragazza dovrebbe pensare che per piacere al ventenne belloccio folgorato dovrebbe dire sempre di sì? Come spiegano i genitori italiani alle figlie che quel genere di uomini sono finti, e se esistono in via d'estinzione, almeno mi auguro, così come il genere di donne cui dicono di aspirare, irreali come immagini olografiche, quando, ovunque, il messaggio che viene loro inviato è il contrario?
5. C'è una correlazione tra quest'esplosione di stereotipi sessisti su giornali e pubblicità ed i sempre più frequenti fenomeni di violenza nei confronti delle donne, quelle reali intendo, quelle che potrebbero avere il più che legittimo desiderio di dire di no al belloccio di turno, nonché ad avere dei gusti personali non necessariamente ricalcati su quelli di lui?
6. E per finire speriamo che il comportamento azzardato ed incosciente del nostro eroe, il salire su un autobus in corsa, non trovi alcun imitatore ad inaugurare una nuova tendenza giovanile!

Qualcuno ha indicazioni su come e a chi denunciare tutto ciò per far togliere quella pubblicità dal mercato?

Monica Amici

ANNUNCIO AI FEDELI SUDDITI DELLA COLONIA PONTIFICIA

Il 21 settembre prossimo, anno domini 2007, ore 9, in Roma, nella sede del Consiglio Superiore della Magistratura, Palazzo dei Marescialli, Piazza Indipendenza n. 4, a distanza di 407 anni dall’amorevole rogo dispensato a Giordano Bruno da Santa Romana Chiesa Cattolica, si celebrerà

contro l’eretico Luigi Tosti, magistrato in Camerino

il pubblico processo promosso dai Reverendissimi Onorevoli Inquisitori Clemente Mastella e Francesco Storace per il vilipendio delle Santissime Istituzioni Confessionali della Repubblica Pontificia Italiana, e cioè per aver codesto eretico giacobino preteso la rimozione del Santissimo Crocifisso dalle aule di Giustizia.
Il Popolo dei fedeli e dei baciapile è invitato in massa al pubblico processo e al successivo Santo supplizio che, previa applicazione della mordacchia e celebrazione dell’autodafé, sarà cristianamente dispensato all’eretico per la salvezza dell’anima sua e per la salvezza della sana laicità della Colonia del Vaticano. Per l’ingresso in aula presentarsi con documento di identificazione.
ROMA, Civitas Dei, Anno Domini MMVII, septembre mense.
Deus Pater, Deus Filius Spiritusque Sanctus

Affinchè resti testimonianza del Santissimo storico giorno si invita all’affissione del messaggio nelle piazze, alla diffusione e pubblicazione. Ai Giornalisti televisivi che faranno richiesta ad: axteismo@yahoo.it invieremo subito il FAC SIMILE della Domanda da inviare al CSM per avere l'autorizzazione alle riprese filmate.

“La maggior parte della gente non solo accetta la violenza se viene praticata da legittime autorità,
ma la considera sostanzialmente legittima contro certe categorie di persone,
a prescindere da chi ne fa uso”. Edgar Z. Friedenberg

Il magistrato Tosti chiede, in base alla Costituzione Italiana e alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, di poter affiggere nei tribunali la menorà ebraica accanto al crocifisso, oppure la rimozione del crocifisso.

Interviste, commenti, conferenze pubbliche e altro tel. 3393188116
Fonte: http://nochiesa.blogspot.com
Diffusione: Axteismo Press l'Agenzia degli Axtei, Atei e Laici
http://nochiesa.blogspot.com

sabato 1 settembre 2007

NASCE AGAPO, ASSOCIAZIONE DEI GENITORI E AMICI DI OMOSESSUALI CHE FA IL VERSO AD AGEDO

28 agosto 2007 -Tratto dalla rivista aperiodica Tamles

Un sito Internet, che fa il verso ad agedo, consiglia ai genitori le terapie riparative. Ci giunge in redazione la segnalazione del sito di AGAPO, una Associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali, "che fornisce, in una dimensione di auto-mutuo-aiuto, supporto alle famiglie e agli amici con una persona cara interessata dal problema dell’attrazione verso lo stesso sesso". L'associazione, che sinistramente fa il verso ad Agedo, riporta un'ampia bibliografia di testi sulla terapia dell'omosessualità e numerose testimonianze di ex gay. Il sito risulta registrato da Lura Vaime Titolare ed Amministratore delegato della PrismaSEC Italia Srl

IO DONATORE RIFIUTATO, SOLO PERCHè SONO GAY

Non uso droghe, non ho malattie né comportamenti a rischio perle malattie a trasmissione sessuale. Ma non posso rendermi utile articolo tratto dal Corriere della Sera
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/08_Agosto/31/emergenza_sangue_donatore_gay.shtml

Ho appena terminato di leggere sul Corriere che il Policlinico ha lanciato lo stesso allarme di tutti gli anni. Questa volta però non credo realmente che ci sia tutto questo bisogno di gente buona che doni il proprio sangue per aiutare altri a sopravvivere. Circa due mesi fa mi sono recato al padiglione Marangoni armato di tutta la buona volontà possibile, noncurante della paura degli aghi e delle domande scomode alle quali mi avrebbero sottoposto, con un unico scopo: rendermi utile alla società nella quale vivo. Ho 28 anni, mi chiamo Massimo, non ho mai fatto uso di droghe, non sono anemico, non ho malattie importanti come tumori o diabete (grazie a dio), non sono sieropositivo, non ho mai avuto nessun tipo di epatite e non ho comportamenti a rischio per le malattie a trasmissione sessuale. Ma sono gay e non mi hanno permesso di donare il sangue. Il signor Sergio Casertelli si dice preoccupato perché quest'anno la raccolta delle sacche è scesa del 15%. Ma la dottoressa che mi ha vietato la donazione mi ha spiegato che il Policlinico non accetta donatori gay «a priori». Le ho fatto presente che a una persona in fin di vita non credo interessi con chi vado a letto ma solo se sono sano, ma mi ha risposto che «il Policlinico non è così alla frutta da dover accettare sangue anche dai gay». Per colpa di questa discriminazione, ci sono persone che magari lo avrebbero accettato il mio sangue, e non sapranno mai che io volevo darglielo.

Lettera firmata
31 agosto 2007