martedì 25 settembre 2007

APPELLO PER LA LIBERTà IN IRAN

RICEVO E INOLTRO:

Ieri a New York il presidente Ahmadinejad, ha dichiarato agli studenti
della Columbia University, che in Iran gli omosessuali non sono
perseguitati perché in Iran non ci sono omosessuali.

Il codice penale Iraniano punisce gli atti omosessuali, così come
l'adulterio, con pene che vanno dalle 100 frustate all'impiccagione o
alla lapidazione. Sappiamo che queste leggi non rimangono sulla carta,
che vengono applicate, e che in Iran i gay e le lesbiche vengono
perseguitati, denunciati, che la polizia esegue pedinamenti e falsi
appuntamenti per arrestare persone che vengono indotte alla
confessione con la tortura e punite con le frustate o nei casi più
gravi con la morte.

Un recente rapporto dell'ILGA (International Gay and Lesbian
Association) riferisce che nel mondo sono non meno di 85 i paesi dove
l'omosessualità è criminalizzata; oltre all'Iran, in Afghanistan,
Yemen, Arabia Saudita, Emirati Araba, Nigeria, Sudan, è prevista la
pena di morte.

E' del 2006 un rapporto di OUTRAGE! dove sono riportate moltissime
testimonianze e una stima degli omicidi di stato dei gay in Iran, dai
primi anni del regime degli ayatollah ad oggi, pari a 4000.

E' necessario che gli stati europei si impongano come regola giudica
interna e come indirizzo politico comunitario di non estradare o
rimpatriare, come nel caso di Pegah, persone verso paesi dove viene
applicata la pena di morte e qualora esista anche il minimo rischio di
vita per queste persone.

Per un paese a cultura giuridica avanzata è intollerabile che persone
che non hanno commesso alcun crimine vengano punite duramente o
addirittura mandate a morte. Che venga dai paesi occidentali uno
esortazione verso l'abolizione di norme tanto ingiuste e crudeli, così
come dall'Europa è stata richiesta una moratoria sulla pena di morte.

E' necessario che si apra un confronto su questo tema tra i paesi
occidentali e i paesi a cultura islamica. Se si arrivasse ad usare la
forza nei confronti dell'Iran, per i difensori dei diritti civili
sarebbe impossibile svolgere il proprio compito, oggi già estremamente
difficile. Senza che questo comprometta ulteriormente relazioni già
tanto difficili, è importante che venga presa una ferma posizione di
abominio nei confronti della persecuzione degli omosessuali.

Arcigay Arcilesbica e Lamanicatagliata, hanno promosso un appello per
chiedere al governo italiano di adoperarsi contro le esecuzioni
capitali in Iran.

Per dare la propria adesione: http://www.dirittiu mani-iran. org/

FRANCESCA GROSSI
Segreteria Nazionale Arcilesbica

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