mercoledì 5 settembre 2007

ERGO SUM: L'ENNESIMO INSULTO ALLA LIBERTà DI STAMPA




18 maggio 2007
articolo di Ilaria Garosi
Al concerto manifestazione di Piazza Navona ha avuto luogo anche un altro evento rilevante,, ovvero la denuncia di una ingiusta e faziosa censura ai danni di un giornale universitario: "Ergo sum". Gli studenti, tutti collaboratori gratuiti al progetto di cultura ed informazione su carta stampata, sono saliti sul palco per comunicare l’ingiustizia subita. La disavventura, raccontano, ha inizio quando in prima pagina viene pubblicata la foto di una scultura raffigurante un’icona religiosa, avvolta dal cellophane a cause delle opere di restaurazione, seguita dalla scritta "anche io mi proteggo". I redattori di Ergo sum sono, o per lo meno erano, infatti impegnati in una dura campagna anti aids che includeva, oltre alla semplice campagna informativa, anche la distribuzione di profilattici tra gli studenti. Il fatto non è stato evidentemente molto gradito ed il giornale si è dimostrato sin dall’inizio, a causa della sua pungente critica e del suo approccio duro ma diretto verso le malattie della società moderna, particolarmente scomodo per i c.d. perbenisti. L’innocuo messaggio si è immediatamente trasformato in una blasfemia di primo grado travolgendo la responsabilità dei redattori e la stessa vita di Ergo sum che, ad oggi, ha cessato di esistere. Immediate le risposte da parte degli altri quotidiani: il Giornale - "soldi pubblici per insultare Cristo e la Chiesa".

I giovani studenti non hanno però rinunciato ai loro diritti costituzionali e si sono occupati di trasmettere l’avvenuto attraverso canali politici. Successivamente si è innescata una reazione a catena che ha portato dalle conferenze stampa al palco della giornata dell’orgoglio laico. Molti politici, tra i quali i radicali ed il ministro Mussi si sono interessati al fatto, ovviamente dalla parte dei ragazzi; anche Cecchi Paone si è offerto collaboratore a titolo gratuito. Decisivo alla chiusura del giornale è stata la revoca del contributo di 2500 euro, possibilmente già premeditata dopo l’inchiesta sulle tesi gettate nella spazzatura all’Ateneo in questione. "Era dal 1924 che un giornale non si vantava di averne fatto chiudere un altro" grida deciso uno degli studenti dal palco. I finanziatori si giustificano dicendo "ci avevano detto che avrebbero parlato di Europa" ma i giovani rispondono "E’ quello che abbiamo fatto", basti guardare gli articoli, interamente riportati su internet, sul sito di work-out. La chiusura di Ergo sum è attualmente in discussione. Come facilmente notabile IfD tratta di libera informazione ed è, da sempre, contro la censura in uno Stato dove essa è da sempre praticata. Salutiamo i ragazzi di Ergo sum Augurando, a nome di tutti gli autori di Information for Dummies, che l’ingiustizia venga al più presto risolta. Invitiamo inoltre i lettori alla sensibilizzazione in materia di libertà di stampa.
Libera informazione per un futuro migliore.
Ilaria G.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Non ho più saputo come è andata a finire, mi informerò!

Wedhro ha detto...

Idolatria, censura e disinformazione trovano uno nuovo punto d'incontro nella criminalizzazione di una (sembrerebbe meritoria) iniziativa culturale.

Mi chiedo se il Giornale si sia mai occupato dei più di 600 milioni di euro che annualmente vanno a finanziare organi di partito e pubblicazioni fantasma prive di contenuto e lettori. Mi permetto di suggerire il titolo, in pure stile Il Giornale: "Soldi pubblici per insultare l'intelligenza e la civiltà".

Ma Cristo si sarà poi risentito di un gruppo di ragazzi che cercano di aiutare i loro coetanei ad evitare le malattie a trasmissione sessuale con un'immagine tutto sommato innocua? E per Chiesa dovremmo intendere la comunità dei Cattolici o il solito vescovo?

E, soprattutto, com'è possibile che in questo paese si riesca a chiudere un giornalino passando per baluardi del rispetto per le idee altrui?