tratto dal blog di Ilaria Garosi
La filiale dei Boy scouts di Philadelphia dovrà pagare ben 199.999 dollari in più per l’affitto della sua sede storica il cui canone annuale era da sempre stato, simbolicamente, 1$.
La richiesta di pagare l’effettivo valore di mercato arriva dopo la scoperta del rifiuto, da parte dell’associazione, delle iscrizioni di ragazzi dichiaratamente omosessuali.
Già l’anno passato era stata avanzata una richiesta anti-discriminatoria alla quale la filiale non aveva adempiuto.
Dal canto suo la Cradle of Liberty Council, questo è il nome dell’associazione, si difende lamentando di avere le mani legate in quanto la filiale nazionale ha, in passato, rifiutato di adottare un comportamento inclusivo nei confronti degli omosessuali. Inoltre nel 2003 la cellula avente sede a Philadelphia aveva già adottato, di sua spontanea iniziativa, una politica anti-discriminatoria, ma fu successivamente costretta dal consiglio nazionale a revocarla.
Presa coscienza delle suddette ragioni le parti si sono accordate in un compromesso che promette un prezzo più ragionevole a patto che si evitino atteggiamenti marcatamente discriminatori come è avvenuto con la filiale di New York.
L’edificio al centro del dibattito è The Beaux Arts del 1928 ed è di proprietà pubblica. Proprio a causa di questo ultimo particolare i funzionari della città si sono espressi affermando che non è legale affittare ad un prezzo così irrisorio un edificio appartenente ai contribuenti ad un gruppo privato che, per di più, discrimina.
Quindi la CLC avrà tempo fino al 3 Dicembre di questo anno per pagare l’affitto oppure lasciare l’edificio.
Totalmente diversa è la situazione delle Girls scout che, al contrario, applicano una politica spiccatamente inclusiva.
Nel 2000 la Corte Suprema si è espressa riconoscendo agli Scouts, in quanto associazione privata, il pieno diritto a praticare l’esclusione nei confronti di qualsiasi categoria.
mercoledì 24 ottobre 2007
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