venerdì 30 novembre 2007

APPELLO DI AMNESTY CONTRO LA TORTURA DEGLI OMOSESSUALI IN ARABIA

Amnesty International è venuta a conoscenza del fatto che due uomini sono stati condannati, da una Corte di al-Baha nel sud-ovest dell’Arabia Saudita, a 7000 frustate ciascuno con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali. Un terzo uomo sembra sia stato condannato, sempre dalla stessa Corte, a 450 frustate per reati legati alla droga.

Amnesty International considera prigionieri di coscienza coloro che sono detenuti a causa del loro orientamento sessuale. La punizione inflitta a questi uomini è considerata una tortura.

La fustigazione è utilizzata in Arabia Saudita per punire un certo numero di reati fra i quali quelli sessuali. Può fra l’altro essere utilizzata a discrezione del giudice in alternativa o in aggiunta ad altre punizioni.

La condanna può essere eseguita infliggendo la pena con un numero variabile di frustate (da una dozzina a qualche migliaio), che di solito vengono inflitte in più riprese, in un intervallo compreso tra le due settimane e un mese.

L’Arabia Saudita è Stato parte della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (CAT) e perciò viola gli obblighi del trattato imponendo pene che contravvengono anche al diritto consuetudinario.

firma l’appello

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