(articolo tratto da La Repubblica on line)
src="http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/cassazione-gay/fermati-colosseo/stor_4602846_50430.jpg" width=280>
ROMA - Nel giorno in cui la Cassazione ribadisce il diritto di esprimere "senza condizionamenti la propria identità sessuale", a Roma due omosessuali sono stati fermati e denunciati per atti osceni perchè si baciavano alle due di notte davanti al Colosseo.
Roberto e Michele, 27 e 28 anni, sono stati sorpresi da una pattuglia dei carabinieri in via San Giovanni in Laterano, riservata in questi giorni alla cosiddetta Gay Strett, una sorta di agorà dove la comunità gay si incontra e allestisce eventi culturali. Per protestare contro un rigore che l'Arcigay ritiene eccessivo e ingiustificato, il 2 agosto, in occasione della pedonalizzazione della Gay Strett, centinaia di omosessuali e lesbiche si sono dati appuntamento alle 23 sotto il Colosseo per un bacio collettivo. "E' stato solo un bacio". Roberto è di Roma; con Michele si conosce da tempo. Ieri notte stavano lasciando la piazza e si avviavano verso il motorino posteggiato vicino. Davanti al Colosseo si sono baciati: "E' stato solo un bacio", giura Roberto. "Forse si può giudicare un bacio un po' focoso, sulle labbra e sul petto, ma niente di più". I carabinieri: "Atto osceno". I carabinieri fanno capire che non era solo un bacio sulla bocca e parlano di "sesso orale", reato "palese ed inequivocabile". In una nota diffusa dall'Arma spiegano: "Una pattuglia ha sorpreso L.R. di Roma e F.M. di Lecce nel compimento di un atto inequivocabilmente osceno. I due, che non si erano avveduti della presenza dei militari, una volta ricompostisi sono stati accompagnati in caserma per essere denunciati per atti osceni in luogo pubblico".
"Ci hanno trattati come appestati". Ma i ragazzi denunciati si difendono: "Ci ha illuminato il fascio di luce di una gazzella dei carabinieri", spiega Roberto. "Ci hanno chiesto i documenti. Trascorsi venti minuti, Michele, un po' spaventato, ha chiesto spiegazioni. Semplici accertamenti, ci hanno risposto. Intanto sono arrivate altre due auto dei carabinieri. Erano in sei. A quel punto ci hanno perquisito", spiega Roberto. "Ci hanno fatto svuotare le nostre tasche, cosa insolita considerando che non avevamo niente che fosse fuori posto: pantaloni allacciati, cintura a posto e maglietta indosso. In caserma ci hanno trattato come appestati e all'interrogatorio che è seguito ci hanno accusati di atti osceni in luogo pubblico".
Arcigay: "Organizzeremo un bacio collettivo". Fabrizio Marrazzo, presidente dell'Arcigay Roma, grida allo scandalo: "E' un fatto gravissimo. Mostra che ancora oggi le coppie omosessuali sono considerate di serie B. Abbiamo segnalato la cosa al legale di Gay Help Line, che la scorsa settimana, per la prima volta in Italia, ha fatto ottenere la costituzione di parte civile al compagno di un gay ucciso. Non ci faremo intimidire da queste azioni e proseguiremo nei nostri progetti: le lesbiche ed i gay in Italia non devono più subire soprusi di questo tipo. Tra una settimana, quando le autorità renderanno pedonale quel tratto di strada dove si affacciano il maggior numero di bar gay della città, abbiamo deciso che ci baceremo in pubblico. Saremo tanti, centinaia. Sarà la nostra risposta alla denuncia per atti osceni".
Lega Nord: "Intervento legittimo". Di tono nettamente opposto l'intervento della Lega che, attraverso la voce di Carolina Lussana, responsabile giustizia del partito, approva il comportamento dei carabinieri: "Se c'è stata una violazione del codice penale, come risulta dalla versione fornita dai carabinieri, che parlano di 'rapporto sessuale' - dice Lussana - l'intervento è stato più che legittimo. Al di là delle dichiarazioni scandalizzate dell'Arcigay e della sinistra che si straccia le vesti, una cosa è rivendicare la rimozione di alcune discriminazioni, cosa su cui siamo d'accordo, altra cosa - conclude la deputata della Lega - è sostenere che una coppia di omosessuali debba avere un trattamento diverso da altri".
(27 luglio 2007)
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