venerdì 20 luglio 2007

COME SALVARE UNA MOSTRA DALLA CENSURA ELIMINANDO IL PROBLEMA

mercoledì 11 luglio 2007 , di Velino da http://www.gaynews.it/view.php?ID=74582


Milano, 10 LUG - Venticinquemila euro. Tanto costa un presunto Papa Ratzinger in mutande. O meglio: Miss Kitty, la statua di Paolo Schmidling che ieri compariva tra le opere della mostra "Vaderetro - Arte e Omosessualita' da Von Gloedena a Pierre et Gilles", presentata a Milano, a palazzo della Ragione, dall'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi. Compariva ieri, perche' oggi - dopo le polemiche divampate sui giornali - non c'e' piu'. Non solo. Insieme aMiss Kitty scompare anche Coniglio Viola, l'opera che rappresentava Silvio Sircana, il portavoce di Romano Prodi, in uno scatto pubblicato nei mesi scorsi sui giornali di mezza Italia: ma nell'opera, al posto del presunto transessuale, compare la figura di Gesu' Cristo. Di conseguenza - tolte le opere incriminate - viene rimosso anche il divieto ai minori di 18 anni. Un provvedimento, quest'ultimo, di certo non in linea con una mostra su cui compare il simbolo del Comune di Milano: con il beneplacito, cioe', del sindaco Letizia Moratti. A spiegare al VELINO gli aggiornamenti su "Vade Retro" e' proprio Sgarbi, il quale non solo ha fatto rimuovere "la bruttissima opera con Sircana" ("le foto non sono mai state esposte perche' prive di attrattiva per la mostra, piu' utili a vignette che non all'Arte") ma si e' anche comprato con i propri soldi Miss Kitty, la statua con il presunto Papa Ratzinger in mutande. "Ho seguito l'indicazione del diesse Majorino di evitare provocazioni gratuite - spiega Sgarbi -. È vero: c'e' una responsabilita' verso i cittadini che non hanno bisogno di questa provocazione. In questo modo, poi, credo si vada incontro al vero obiettivo della mostra, che sarebbe stato travisato se fossero rimaste queste due opere". Una scelta slegata da logiche di censura - secondo l'assessore - e costata, comunque, una cifra considerevole. "L'ho pagata 25mila euro - aggiunge Sgarbi -. È un'opera bellissima che li vale tutti. Ne faro' quello che voglio". Nella decisione di acquistare (e rimuovere) l'opera non c'e' stata nessuna indicazione dall'alto."Non c'e' di mezzo la censura. Ci mancherebbe - prosegue Sgarbi -.Pienamente salvaguardata la liberta' dell'artista. La ragione del ritiro della statua cosiddetta del Papa (che del Papa non ha nulla, se non una somiglianza nel volto) sta nel fatto che siamo un'istituzione pubblica. Ho acquistato io quella statua. Da un lato, se e' vero che un qualunque privato puo' esporre la statua oggetto dell'attenzione dei media in qualsiasi punto, dal bar a un giardino, a un'abitazione privata, dall'altro e' egualmente vero che, trattandosi di mostra patrocinata da una pubblica istituzione, credo che bisogna tenere conto della sensibilita' del pubblico che e' fatto in larga parte da credenti. Per cui occorre rispetto e prudenza". A chi lo accusa di essere stato poco rispettoso nei confronti di Papa Ratzinger, Sgarbi replica: "Non mi sembra proprio di essere la persona in questione. Anzi proprio ieri ho scritto un articolo sul Giornale in cui apprezzavo la sua scelta di reintrodurre la messa in latino. Lo stimo molto anche perche' ha messo fine allo stupro architettonico nelle chiese, dove per costruire altarini e' stato distrutto gran e' parte del patrimonio architettonico". Intanto l'Arcigay, in una nota, sottolinea di apprezza l'iniziativa dell'Amministrazione comunale di Milano nei confronti della cultura e dell'arte omosessuale. "Come Arcigay - si legge - chiediamo all'assessore e critico d'arte di fama internazionale di organizzare assieme una visita guidata che sia rivolta a una delegazione composta da esponenti della comunita' lgbt (lesbica, gay, bisessuale, transgender), nazionale e milanese, e da illustre personalita' omosessuali che si sono particolarmente distinte nelle loro professioni e che hanno reso Milano capitale nel mondo, in molti settori professionali, sociali e culturali". Risponde Sgarbi: "Ben venga una visita guidata. Ma e' una mostra a doppio binario. Io potrei fare la seconda parte che va dal '74 a oggi. Mentre per la prima penso sia piu' adatto Eugenio Viola che e' il curatore della mostra". (Nella fotografia l'opera ECCE TRANS di ConiglioViola)---La testimonianza di ConiglioViolaAvevamo predetto che avrebbe fatto discutere e infatti se ne parla oggi su tutti i quotidiani. Eppure "Ecce Trans", una delle opere di ConiglioViola annunciate da tempo alla mostra "Arte e Omosessualità" di Vittorio Sgarbi, che ha inaugurato ieri sera a Milano, all'ultimo momento è misteriosamente sparita... Problemi di allestimento o ennesimo caso di censura?Su ilcorriere.it Sgarbi oggi ha affermato: "La modestia artistica della foto di Sircana mi ha indotto a non esporla".Replichiamo a Sgarbi dalle pagine di gay.it:L'affermazione di Vittorio Sgarbi non ci offende se si riferisce al profilo estetico dell'opera (anzi è condivisibile!) ma ci stupisce nel far finta di non coglierne il profilo artistico.Della "modestia tecnica" di "Ecce Trans" erano tutti ben consci trattandosi niente più che di una foto scaricata da Internet e beceramente manipolata, con la quale non intendevamo certo mettere in risalto il nostro talento (fortunatamente la stessa mostra ospita altri nostri lavori che molto meglio ci rappresentano, anzi siamo gli unici a cui sul catalogo è stata dedicata addirittura una doppia pagina).Quello su cui questa operazione ironizza è il modo in cui il giornalismo contemporaneo possa diventare arte e finzione, così che una banalissima foto rubata al portavoce del governo, possa prima essere venduta alla cifra esorbitante di 100.000 euro e poi finire su tutte le prime pagine, e tutto ciò solo perchè Sircana veniva immortalato vicino a una trans!Così in qualità di artisti ci siamo ben sentiti autorizzati a pubblicare uno scoop ben più clamoroso, che vendiamo alla medesima cifra dell'originale e con il prezzo ben esposto!Tra l'altro sottolineiamo come l'ispirazione dell'opera venga da un passo stesso del Vangelo secondo Matteo (25,31-46) dove Gesù spiega come sia nei personaggi più reietti che possiamo rinnovare l'incontro con Lui. In questo senso il portavoce del governo Prodi, approcciando una trans, non ha fatto altro che compiere un gesto profondamente cristiano.Quello che invece ci stranisce è il fatto che un lavoro del genere venga prima approvato e annunciato in mostra da mesi per essere poi - ad arte - eliminato all'ultimo secondo!http://www.coniglioviola.com/art-factory//modules/news/article.php?storyid=272

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