a cura di Fabrizia Pratesi, Coordinatrice del Comitato Scientifico EQUIVITA
Riportiamo alcune citazioni di ricercatori o di portavoce di ditte chimico-farmaceutiche che affermano, quando questo fa loro comodo, che gli esperimenti su animali non servono a niente.
Questo avviene ogni volta che un farmaco da commercializzare dà risultati negativi sugli animali (il che avviene spesso, perché gli esperimenti si fanno solitamente su diverse specie, e le reazioni sono diverse tra le specie), oppure ogni volta che un farmaco già in commercio si rivela dannoso per l'uomo quando invece non lo era stato per le specie animali usate in laboratorio.
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La casa farmaceutica Lilly ha sviluppato una terapia per l'osteoporosi dovuta alla menopausa, chiamata Forteo. Per due anni il farmaco fu iniettato nei ratti. Metà dei ratti maschi e un terzo delle femmine svilupparono osteosarcomi (cancro alle ossa) e morirono. La Lilly affermò che i risultati non potevano essere applicati alle persone perchè le ossa dei ratti si sviluppano in maniera diversa.
(The Campaigner, Notiziario NAVS, dicembre 2001) "Nel processo per la talidomide numerosi medici ed eminenti fisiologi affermarono, sotto giuramento, l'assoluta inutilità della sperimentazione negli animali." (dr. E. B. Chain, premio Nobel per la Medicina)
"Le prove su animali sono praticamente inutili dal punto di vista scientifico, ma utili nell'offrire un certo grado di difesa dalle affermazioni del pubblico riguardo al fatto che non vengono effettuati test adeguati per i farmaci. In altri termini, si sta facendo “qualcosa”, sebbene non sia la cosa giusta". (Dr. P. Lewis, Drugs and Pregnancy – Churchill Livingstone)
Al processo intentato contro la Ciba-Geigy, il dottor Olle Hansson depose come perito legale e affermò che il cliochinolo era neurotossico per i gatti; gli esperimenti effettuati dalla società, che si stava difendendo, indicavano che prove su ratti, gatti, cani beagle e conigli non avevano rivelato alcuna prova che il cliochinolo fosse neurotossico. (Mondofarmaco, Li Rosi - Montemagno, FCE edizioni)
Il Surgam (pubblicizzato come esente da particolari effetti collaterali) si rivelò dannoso proprio per gli effetti collaterali. La ditta fu denunciata per pubblicità ingannevole.
Un rapporto pubblicato su The Lancet del 10 gennaio 1987 dichiara esplicitamente che i periti di entrambe le parti avevano concordato sul fatto che i dati animali non potevano essere estrapolati con sicurezza all'uomo.
Anche la Wellcome, quando mise in commercio sostanze che avevano prodotto cancro vaginale a tutti gli animali usati nella sperimentazione, si giustificò dicendo: "Questi test, obbligatori per ottenere le autorizzazioni alla vendita del prodotto, non permettono di stabilire il minimo parallelo con l'uomo". ( AAVV 1989, Le Provencal, 18/12/89)
L'incapacità dei test che fanno uso di animali nel predire effetti collaterali nell'uomo è conosciuta da molto tempo. (AAVV 1982, Nature, 1/4/92)
Non esistono evidenze scientifiche per considerare i risultati [degli studi sui roditori] applicabili in maniera significativa per la valutazione del rischio per l'uomo.
(Kraus A. L. et al. 1996 Benzoyl Peroxide: An Integrated Human safety Assesment for Carcinogenicity. Regul. Toxicol. Pharmacol., 21, 87-107)
Addirittura già nel 1964 il dr. James D. Gallagher, direttore della ricerca medica dei laboratori Lederle, dichiarava: "Gli studi su animali vengono effettuati per motivi legali e non per motivi scientifici. Il valore predittivo di questi studi per l'uomo è privo di significato - questo vuol dire che le nostre ricerche possono essere prive di significato." (Gallagher J.D. 1964, Journal of American Medical Association, 14/03/1964)
Nel corso di Farmacologia per tecnici di laboratorio (Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Milano), quindi proprio nel corso destinato a coloro che saranno a contatto tutta la vita con le sperimentazioni su animali, si descrivono tali prove come "... votate all'insuccesso e il tempo per testare ogni sostanza è enorme ed i soldi che servono sono moltissimi...".
I foglietti illustrativi dei farmaci
L'inutilità delle prove su animali è talmente palese che, nel foglio di accompagnamento dell'anestetico inalatorio Forane, si legge: "Degli studi fatti sul ratto non hanno mostrato alcun effetto nocivo sulla fertilità, la gestazione, il parto e sulla vitalità dei nati. Medesimamente, esperimenti fatti sui conigli hanno prodotto coniglietti vitali, nonchè uno sviluppo fetale normale. Si ignora se il risultato di questi studi sia applicabile all'uomo [cioè: gli esperimenti su animali sono inutili]. Poichè non esiste esperienza valida sulla donna incinta che abbia ricevuto questo farmaco non è stato possibile stabilire la sua sicurezza nella gravidanza"
Nei fogli di accompagnamento di altri farmaci si legge: "Non si conosce quanto i risultati di carcinogenesi nei roditori siano predittivi per l'uomo." Farmaco: Retrovir.
"Un aumento reversibile nel numero di cellule epiteliali gastriche di superficie normale si è verificato in cani, ratti e topi. Nessun aumento si è osservato in uomini a cui era stato somministrato Cytotec per un anno". Farmaco: Cytotec.
"Studi sulla riproduzione sono stati condotti su topi, ratti e scimmie in dosi anche 10 volte maggiori rispetto alla dose per l'uomo e non hanno rivelato evidenza di infertilità o danno ai feti dovuti al CEFOBID. Non ci sono tuttavia studi adeguati e ben controllati su donne incinta. Dato che gli studi sulla riproduzione negli animali non sono predittivi della risposta umana, questo farmaco deve essere usato in gravidanza solo se strettamente necessario". Farmaco: Cefobid.
E questi sono solo alcuni esempi…..
(per un’analisi più generale potete leggere l'articolo "La vivisezione non serve: parola di vivisettori")
Un topo non e' una mucca
Marzo 2002: in California l'equipe di ricercatori guidata da Stanley Prusiner ha osservato nei topi che grandi quantita' di prioni possono concentrarsi anche nei muscoli *** e non soltanto, come si riteneva finora, nel tessuto nervoso e in quello linfatico.
Come sempre, quando gli esperimenti su animali potrebbero ledere gli interessi economici di un'industria (in questo caso quella della carne), improvvisamente vengono definiti inaffidabili dagli stessi personaggi che abitualmente li autorizzano, eseguono e finanziano:
Pocchiari (Istituto superiore di Sanita') tranquillizza i carnivori: “Prusiner si e' messo in condizioni sperimentali che in natura non esistono'. Il Nobel ha, infatti, utilizzato topini di laboratorio, alcuni dei quali transgenici e ha usato ceppi di scrapie adattati al topo diversi da quelli delle pecore e dalla Bse bovina. Inoltre il topo, in natura, non si ammala di scrapie". (La Stampa, 20 marzo 2002)
Giorgio Poli, preside della Facolta' di Medicina Veterinaria dell'Universita' di Milano e membro della task force per le encefalopatie spongiformi del ministero della Salute: "L'esperimento di Prusiner e' interessante, ma le condizioni in cui e' stato condotto sono troppo lontane da una possibile realta'. Questa e' una malattia strana con un agente infettivo di cui sappiamo poco e che si annida in organi diversi a seconda della specie colpita". (Corriere della Sera, 20 marzo 2002)
I firmatari dello studio pubblicato da “Pnas” sottolineano che il metabolismo dei topi non e' paragonabile con quello di bovini o umani. (Il Piccolo, 20 marzo 2002)
La Commissione europea ha accolto ieri i risultati dello studio di Stanley Prusiner. Bruxelles, ha detto Beate Gminder, "sottolinea che la struttura e il metabolismo dei topi non puo’essere comparata a quella dei bovini o degli essere umani". (Gazzetta del Sud, 20 marzo 2002)
Adriano Aguzzi, neuropatologo dell´Universita' di Zurigo: "Non dimentichiamo che la patogenesi nel topo e' molto diversa da quella nella mucca'. (La Stampa, 20 marzo 2002)
Maurizio Pocchiari: "La realtà e' molto lontana da quel modello sperimentale che e' un'aberrazione da laboratorio (Corriere della Sera, 20 marzo 2002)
venerdì 20 luglio 2007
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