venerdì 20 luglio 2007

L'INQUINAMENTO FARMACOLOGICO


Louis Bon de Brouwer
da una conferenza al Congresso della Società Internazionale dei Medici per l'Ambiente. Lucerna (CH), aprile 1993Esistono due specie di inquinamento: quello che fa chiasso e quello che viene tenuto nascosto dai media per proteggere i grandi interessi economici. Si parla della cosiddetta scomparsa dello strato di ozono, che ci lascia senza filtro per i raggi solari, degli alberi che muoiono, vittime delle piogge acide e dei gas di scarico. Si dice che le falde freatiche sono inquinate dallo spargimento non tempestivo di concimi a base di nitrato, di pesticidi e di altri diserbanti che rendono l' acqua non potabile e rendono tossiche frutta e verdura che consumiamo tutti i giorni. Si racconta che i prodotti tossici provenienti da diversi paesi si concentrano in discariche pubbliche o private facendo di alcuni paesi europei delle vere e proprie pattumiere a cielo aperto. Si dice che l'aria che respiriamo nelle grandi città è inquinatissima dai metalli pesanti. Tutto questo è, purtroppo, perfettamente vero ed è bene preoccuparsene. Ma costituisce solo la parte visibile dell' iceberg dell'inquinamento. Perché non parlare dell'onnipresente inquinamento da alimenti, e soprattutto di quello da farmaci, i due fratelli gemelli dell inquinamento inconfessato? Questi tipi di inquinamento sono i più importanti ed i più pericolosi, perché assorbiamo quotidianamente in tutta tranquillità e con cieca fiducia le sostanze chimiche più tossiche. Se pure esistono vaghi controlli per i prodotti alimentari, che ne è dei medicinali elargiti a profusione dai medici, oppure comprati senza ricetta per un bisogno che il più delle volte si rivela inesistente? Il solo controllo effettuato è un controllo a posteriori, quando il medico curante ed il paziente si rendono conto dell'efficacia, dell'innocuità o degli effetti collaterali e talvolta mortali di alcune molecole. Se alcuni medicinali sono stati ritirati dalla vendita, in seguito a numerosi incidenti, altri continuano ad essere in commercio causando delle vere stragi a medio e lungo termine. Nella forma di società che caratterizza il mondo occidentale, forma quanto meno discutibile, le industrie chimiche detengono una capacità e un potere economico di primo piano, avendo come solo obiettivo il profitto. Occorre denunciare le industrie responsabili della più grave delle forme di inquinamento: sono le industrie chimico-farmaceutiche e agro-alimentari. Queste industrie ed i rispettivi governi che le ospitano ingannano consapevolmente non solo i medici che fanno le prescrizioni, ma anche i malati e coloro che non lo sono, gli agricoltori ed infine i consumatori. In quanto esperto posso qui affermare che il controllo dei prodotti alimentari è lassista o praticamente inesistente ed è per questo che noi assorbiamo quotidianamente dei nitrati, dei residui di pesticidi, dei fungicidi, degli erbicidi, dei coloranti, dei conservanti, ed ogni specie di additivi alimentari ufficialmente regolamentati. A titolo di esempio vi segnalerò che ogni europeo assorbe circa 3 kg. di nitrati all'anno, nitrati che nell'organismo si trasformano in nitrati cancerogeni. E ci si stupisce di veder progredire il numero dei tumori (30 % in 10 anni di tumori organici, che adesso colpiscono anche i bambini in tenera età: questo non si era ancora visto prima). Questi nitrati provengono dai concimi dispensati a profusione dagli agricoltori su terreni esauriti, che senza di essi non produrrebbero più niente. In Olanda, le terre che in passato furono strappate al mare e che in seguito sono state coltivate per 30 anni intensivamente con concimi, sono talmente inquinate che vengono restituite al mare, distruggendo le dighe. Le industrie chimiche hanno rovinato l'agricoltura europea e la salute dei suoi consumatori. Ma che ne è dell'inquinamento provocato dai medicinali? Contrariamente a ciò che viene predicato dalle strutture mediche e che è ripreso ed amplificato dai media, la medicina e la farmaceutica non hanno fatto indietreggiare minimamente la malattia e la morte. Al contrario, da cinquanta anni, la vita media degli individui non ha subito variazioni. Ciò che ha fatto indietreggiare la malattia e la morte è stata la fine delle guerre, delle epidemie e delle pandemie che seguivano. E' l'osservazione delle regole di igiene che permette in modo particolare la sopravvivenza dei nuovi nati. A nulla servono, perciò, gli inserimenti e i trapianti d'organi, con i quali la televisione ci bombarda, poiché si sa che qualche anno dopo essi sfociano in tumori a causa dell'impiego di sostanze antirigetto che deprimono il sistema immunitario dei pazienti. A nulla servono certi farmaci che curano l'ipertensione e che fanno morire di pneumopatia, mentre sarebbe sufficiente seguire una dieta alimentare rigida. A nulla servono migliaia di specialità, più di 10.000 in media nei paesi europei, che non solo non guariscono le affezioni ma ne provocano altre più temibili. A nulla servono i tranquillanti e gli antidepressivi (la Francia detiene il primato mondiale di consumo in questo campo: 5 volte più che negli Stati Uniti). Sarebbe sufficiente cambiare lo stile di vita, eliminando in tal modo le cause della depressione. A nulla servono milioni di esperimenti effettuati su animali per la messa a punto dei medicinali, se qualsiasi scienziato serio vi dirà che i risultati così ottenuti non sono estrapolabili ad altre specie animali e tanto meno all'uomo. I criteri di valutazione della tossicità delle sostanze che entrano nella composizione dei medicinali sono da rivedere totalmente in quanto antiscientifici; in realtà la maggior parte dei medicinali risulta dannosa per la salute umana. Si stima che in Francia gli effetti collaterali dei farmaci siano responsabili di un quarto dei ricoveri ospedalieri, vale a dire che 1 letto su 4 negli ospedali è occupato da un malato che presenta un'affezione dovuta a uno o più medicinali. Negli Stati Uniti, un letto su 5. Ed in questa statistica non si è tenuto conto del numero di persone che non si sono fatte ricoverare, restate a casa loro malgrado, con disturbi talvolta gravi... o che semplicemente sono decedute senza capire di essere state vittime dei medicinali prescritti. La lista dei medicinali che hanno provocato incidenti gravi è molto lunga: solo alcuni di essi hanno avuto gli onori della cronaca per avere causato, da soli o in cocktail micidiali con altri farmaci, danni e morte in migliaia di individui. D'altra parte, l'iperconsumo di farmaci è incoraggiato anche dall'atteggiamento dei consumatori nei loro confronti. Al medicinale si vedono attribuite virtù miracolose: si dice tutto su di esso e purtroppo nulla su di noi. Diventati assistiti permanenti, gli europei non fanno più alcuno sforzo per aiutarsi da soli. Vivono ormai sotto una vera dittatura farmacologica, e sembra che questo vada loro più che bene, mentre si avviano diritti ad una catastrofe sanitaria senza precedenti nella storia dell'umanità. Attraverso la perenne disinformazione del pubblico, le industrie chimico-farmaceutiche, colossali potenze economiche, si assicurano la supremazia su individui e Stati. I media ed i governanti decantano i meriti di una medicina che in realtà porta la popolazione mondiale alla rovina, attraverso l'indebolimento del sistema immunitario dovuto ai vaccini ed al consumo di sostanze tossiche. D' altra parte, i laboratori di importanza internazionale detengono, grazie ai loro colossali mezzi finanziari e alla protezione che ricevono dagli stati che li ospitano, non soltanto il monopolio dell'inquinamento chimico, ma anche un potere politico di cui il comune mortale non ha alcuna idea. Vorrei citare qualche cifra: Bayer, per esempio, possiede sei settori di attività: prodotti agricoli, prodotti organici, prodotti farmaceutici, prodotti industriali, polimeri, tecniche dell'informazione. Lo stesso succede per Sanofi e la maggior parte dei grandi laboratori come: Ciba-Geigy, Hoffman-Laroche, Hoechst ed altri... E' facile dunque capire come ogni individuo sia strumentalizzato dai laboratori nel corso di tutta la sua vita. Inoltre: Bayer, nel 1989, ha realizzato un giro d'affari di 30 miliardi di dollari.
Hoescht: 8 miliardi di dollari.
Sanofi: 4 miliardi di dollari.
Ciba - Geigy: 15 miliardi di dollari.
Merck: 5 miliardi di dollari.
Il giro d' affari di questi laboratori dal 1989 è aumentato inoltre di circa il 14% nel 1990-91-92.Esistono a livello internazionale dei veri trust organizzati mediante la creazione di industrie di trasformazione e di fabbricazione, la diversificazione della produzione iniziale in questi stessi paesi e l'organizzazione di filiali di vendita nei paesi industrializzati ad alto rendimento. Un semplice esempio: i pesticidi che inondano il mercato europeo, provenienti dalla Svizzera, saranno fabbricati in India, paesi con manodopera a buon mercato e dove non esiste alcuna regolamentazione riguardo l'inquinamento. La maggior parte di questi trusts possiedono interessi nel mondo bancario, nel mondo delle assicurazioni, nelle industrie agro-alimentari ed in quelle cosmetiche, negli organi di stampa, nelle industrie di fabbricazione di materiale medico, nelle imprese immobiliari ed alberghiere. E' impossibile per un governo controllare le diverse operazioni finanziarie di tali gruppi. Di conseguenza i capitali che da esse provengono sfuggono ad ogni tassazione, poiché i trust hanno la possibilità di spostare grandi quantità di denaro attraverso i loro stessi organismi bancari e finanziari. Questi trust godono, come sappiamo, della protezione dei loro stati ed alcuni dei loro membri occupano dei posti-chiave in seno ai governi e alle grandi strutture europee. E quindi a questi livelli che occorre smascherare coloro i quali, incaricati di proteggere ambiente e cittadini, sono invece al soldo dei trust. A proposito di questi interessi finanziari, vi farò notare che i tre principali pilastri dell'industria chimica e farmaceutica mondiale sono svizzeri: Sandoz, Ciba-Geigy, Hoffman-Laroche, e che le banche svizzere li sostengono ed intervengono in diverse operazioni losche con la benedizione dello stato elvetico. Le partecipazioni delle banche nei Consigli di amministrazione di varie ditte farmaceutiche e chimiche rappresentano una percentuale sorprendente: secondo un rapporto della Università di Zurigo, il censimento dei seggi occupati dagli amministratori e dai direttori delle tre maggiori banche ha dato i seguenti risultati per il periodo 1972-1974: Union de Banques Suisses: 600 - Société de Banques Suisses: 520 - Crédit Suisse: 510. Ignoro quale possa essere la situazione attuale, ma c'è da pensare che non sia cambiata molto: Riassumendo, constatiamo che le banche controllano i laboratori, i quali controllano le banche, ed una miriade di società diversificate che non hanno niente a che vedere con l'industria farmaceutica. Quello che succede in Svizzera succede anche negli altri paesi. L'inquinamento generale dovuto alle imprese chimiche e farmaceutiche è molto più grave di tutte le altre forme di inquinamento visibile. Questo inquinamento è nascosto e subdolo e aggredisce direttamente e violentemente gli organismi viventi. All'alba del XXI secolo, abbiamo il diritto di fare le seguenti constatazioni: I commercianti di prodotti chimici hanno provocato un inquinamento spaventoso della terra, dell'aria, dell'acqua, delle piante, degli animali e degli esseri umani attraverso alimenti e farmaci. Il corpo medico ha la pesante responsabilità di partecipare da parte sua ad un inquinamento particolare che colpisce direttamente gli esseri umani. I laboratori per ragioni di profitto inondano il mercato di prodotti la cui non tossicità non è formalmente dimostrata o la cui tossicità è evidente. La regolamentazione europea per gli additivi alimentari è irreale e lassista rispetto alla regolamentazione americana della Food and Drug Administration, in quanto sono autorizzati additivi la cui innocuità non è stata verificata. Sappiate, per esempio che esistono 2067 aromi autorizzati e non; di cui 845 sono degli aromi naturali, 1222 degli aromi artificiali e su questi aromi artificiali solamente 692 sono autorizzati (284 in ammissione prowisoria e mentre 246 non sono autorizzati). Nessuna legislazione europea li regolamenta. Sui 284 aromi artificiali provvisoriamente autorizzati dalla legislazione francese, 144 non sono autorizzati dalla legislazione americana e solamente 63 sono stati oggetto di uno studio per determinare la dose-limite tossica. La situazione è praticamente identica per quanto riguarda i conservanti, i coloranti, gli emulsionanti, gli stabilizzanti, gli addensanti, i gelificanti. E ancora ci stupiamo quando veniamo a sapere che certe molecole si fissano sugli acidi nucleici e provocano il cancro. Questa situazione non è più tollerabile ed i ministri europei dovrebbero prendere coscienza che proteggere l'ambiente non è soltanto preoccuparsi dello stato di ozono, degli, strati verdi, della qualità dell'acqua potabile, della deforestazione e della tutela delle specie animali.

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