venerdì 20 luglio 2007

IL SINDACO DI TARQUINIA FINANZIA GLI STUPRATORI

Pubblico l'articolo del Messaggero che parla dell'anomala vicenda legale che imperversa attorno ai finanziamenti agli stupratori, e non è nuova come vicenda, ricondiamo, ad esempio la vicenda dei concerti di finanziamento per Francesco Liori e Federico Fildani al Twitty Twiaster di Selargius, cui seguì una mobilitazione importante delle reti femministe italiane
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/04/20/e-vietato-essere-solidali-con-chi-ha-sub-to-uno-stupro
Questa volta è gravissimo perchè si tratta di finanziamenti pubblici!!!!


ROMA (19 luglio) - Bufera sul sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai (Ds), dopo la decisione di pagare le spese legali ad alcuni degli 8 minorenni residenti nel paese arrestati per lo stupro di una ragazza di Tarquinia di 16 anni. Con una delibera di qualche giorno fa il comune ha "prestato" infatti 5 mila euro a testa ad alcuni degli otto ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, arrestati con l'accusa di aver violentato in gruppo una ragazza di Tarquinia durante una festa di compleanno. Telefono Rosa, l'Associazione no profit che assiste le vittime di violenza, invita i cittadini a mobilitarsi contro la decisione e annuncia di aver inviato a una serie di autorità - fra cui il presidente Corte dei conti, il ministro dell'Interno Giuliano Amato e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa - un telegramma per chiedere un intervento immediato al fine di ottenere le dimissioni senza revoca del sindaco di Montalto di Castro. «Chi destina soldi pubblici all'assistenza legale a persone accusate di stupro nonostante esistano le difese di ufficio, deve rispondere dei suoi atti con le dimissioni», afferma Telefono rosa. L'organizzazione, spiega un comunicato, «reagisce alla sconcertante iniziativa del sindaco di Montalto di Castro che ha stanziato 20.000 euro "per garantire un giusto processo" (sono i soldi a garantire la giustizia?..) a quattro giovani accusati di stupro di gruppo ai danni di una ragazza di 16 anni. La vicenda ha dell'incredibile».«In quasi vent'anni di attività non era mai successa una cosa simile - osserva Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa - chiediamo le dimissioni immediate del sindaco e sollecita tutte le autorità, le istituzioni, le organizzazioni sociali e l'opinione pubblica a prendere una posizione contro un uso così distorto del denaro dei contribuenti. È una vergogna che si abbatte su tutta la società. In Italia, nel Lazio, nella Provincia di Roma, ci sembra impossibile che simili decisioni siano prese sulla pelle delle donne. Chiediamo un'immediata indagine da parte degli organi competenti per verificare se sia legittimo utilizzare i soldi pubblici per questo fine». «L'iniziativa del sindaco, che afferma di non aver compiuto alcun gesto nei confronti della ragazza stuprata perché, dice, "non la conosco, non l'ho mai vista in faccia, non mi ha chiesto niente" - continua l'associazione - risulta ancora più grave se si considerano i dati di una recente ricerca Istat che confermano quanto l'osservatorio del Telefono Rosa ha più volte segnalato: c'è in Italia un rilevante aumento delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, e il fenomeno si aggrava tra le giovani generazioni». In questo quadro «iniziative certamente non ponderate da parte di organi pubblici», secondo Telefono Rosa non fanno che aggravare la già pesante condizione delle donne. «È una vergogna, uno scandalo - aveva detto ieri Miranda Perinelli, della segreteria provinciale della Cgil di Viterbo -. Quei soldi pubblici - aggiunge - sono stati usati contro una sedicenne che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita. È incredibile ma è così».Il sindaco Carai si è difeso così: «Sì, abbiamo anticipato le spese legali ai ragazzi accusati di violenza sessuale che non sono in grado di provvedere da soli, né con l'aiuto delle loro famiglie. Lo abbiamo fatto perché sono tutti minorenni e perché abbiamo applicato il principio di presunzione d'innocenza previsto dall'ordinamento».

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