mercoledì 15 agosto 2007

ANCHE LA MESTRUAZIONE è UNA RIVENDICAZIONE! BY ELIO E LE STORIE TESE

Ci eravamo lasciati con Marco Masini disperato per il perduto amore della sua donna, che è stronza perchè chiama la volante quando lui "perde la pazieeeeeeeeeenzaaaaaaa, la speraaaaaaaaaaaaanza...", e che avrebbe bisogno di essere punita con una bella violenza carnale, ed eccoci a recensire un gruppo milanese caratterizzato da una simpaticissima ironia, che ha sempre avuto grande considerazione della donna e della sua dignità, parlo degli "Elio e le Storie tese". In questa amena canzone dal titolo che ricorda più una pagina di donna moderna che un'invocazione al riconoscimento dei diritti, gli Elio e le Storie tese se la prendono con un fenomeno molto preoccupante: sembra che la donna, da diversi anni a questa parte, non sia più considerata impura ed infetta nei giorni del suo ciclo, e questo sembra essere un grosso problema. Pare infatti che la donna sia troppo protagonista della sua sessualità. Ribadire che la donna è soggetto di piacere prima che oggetto sembrava essere obsoleto, ma non fatevi ingannare e leggete il testo di questa canzone: è veramente densa di disprezzo per la donna e per la (preoccupante autonoma eccessiva indoma) sessualità femminile.
Donna vista ancora come buco da tappare, pene o tampax si equivalgono per gli Elio, eppure il tampax li inquieta, perchè mai? Forse perchè il "wurstel di cotone" non è attaccato ad un corpo maschile. Questo clitoride mai domo, (l'organo di piacere femminile in italiano è al maschile, i misteri...) questo sesso che non è un sesso (Irigaray) spaventa tremendamente per l'indipendenza del suo godere, al di là di wurstel di gomma con o meno attaccati corpi.
Monique Wittig ha attraversato l'inferno, io vi chiedo almeno di non ridere quando vi chiedono di vergognarvi della vostra sessualità e di tacerla (ti sei accorta che sono un ometto?) (sì è evidente...se una donna avesse scritto questa canzone avremmo bisogno di un sottogirone infero dell'inferno stesso!) Il nervosismo di soggetti così ameni quando scoprono che la donna esiste, vive e gode, in modo indomo, come sottolinea l'esperto gruppo di ironici, indipendentemente da wurstel più o meno di gomma, crea in loro isterismo, confusione, per cui si tenta di ricordare che la donna in fondo non è nientaltro che una "cagatrice di figli", un po' tardi forse, visto che qualcuno ci ha già illustrato che una donna non è una funzione, ed avere le mestruazioni non è una vergogna. Siete arrivati tardi cari Elio, perchè qualcuno nel frattempo legge, può farlo, si informa, cresce, gode, insegna e impara, gioisce. Ti consiglio la lettura di Carla Lonzi: Orgasmo vaginale e Orgasmo clitorideo per rabbrividire di un atomo di una cultura che le tue canzoni vorrebbero degradare, ma, ometti cari, è troppo tardi.
Per oggi è tutto, godetevi lo spettacolo:


"Essere donna oggi" di Elio e le Storie tese

Tratto dal booklet: Secoli di pregiudizi e disinformazione hanno messo in cattiva luce il fenomeno mestruale presso il grosso pubblico. Troppo spesso la donna colpita da questa bizzarra quanto innocua patologia ha sofferto dell'ostilita' dei conoscenti, quanto del discredito che certa cattiva stampa ha gettato sul simpatico sciaquone (evento peraltro abbastanza diffuso presso certe popolazioni). Ecco che Elio e le Storie Tese dicono 'basta' a questa criminalizzazione, e si propongono come ideali continuatori di un'usanza - il ciclo mensile appunto - che si perde nella notte dei tempi e rischiava di scomparire a causa dell'insensibilita' dei piu'; quella stessa insensibilita' che aveva generato negli anni 50 il binomio 'mestruazioni - disagio' e che cede il passo oggi ad una visione piu' completa e rassicurante, in virtu' della quale "quei giorni" vengono vissuti come un momento di fantasia, gioia, intimita', colore.
Tu, cinque giorni di tristezza e poi corri incontro alla vita.Tu, - io ? - col tuo paracadute, ti getti in volo e vai - azzo vuoi ? -: atterri nel giardino di casa, poi ti muovi sicura e fresca come in un mattino di primavera. Nella tua cameretta c'e' un signore che aziona la pressa suoi tuoi piccoli amici di ovatta che invocano aiuto, ma lui te li ruba e va via. Tu piangi e insegui i tuoi morbidi teneri, fradici tappi per la figa pelosa. E da oggi, i tuoi tappi per la figa pelosa li trovi anche nella confezione magnum da ottanta pezzi; i suoi bei sigaroni morbidoni.
Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto ? E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni ?
Shh. Dormi ora. È tutto finito.
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.
Essere donna oggi, vivere il prodigio del tuo ciclo mensile ostentando sicumera.
Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve: quello di simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un prelievo proiettato verso il mare del duemila al grido di "Cazzo, subito".
Essere donna oggi, non piu' cagafigli, bensi' dolce e caparbia cagatrice dei tuoi figli.
Come Loretta Goggi nella Freccia Nera, o in Maledetta Primavera mente autonoma.Donna, roccaforte quando il flusso e' piu' copioso, sbarazzina quando e' il caso o marangona di
un clitoride mai domo, al grido di "Hah ggh aaaa ssi'iii".
Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto ? E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni ?
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualita'.Piccole donne, grandi labbra; piccolo uomo grandi labbra apprezzera'.Probabilmente non mi accoppio, ma le tue trombe di Falloppio suonero'.Protagonista del tuo würstel di cotone.

2 commenti:

Furvietto ha detto...

Direi che hai capito poco della canzone.
Essa, infatti, fa della satira verso l'immagine che della donna viene plasmata dalla società della pubblicità televisiva, della libertà sessuale purtroppo solo finta e usata a scopi, appunto, pubblicitari o di illusione e spesso trasformata in mancanza di pudore (così come avviene esattamente per gli uomini); non fa una satira della donna stessa. Con questa canzone, probabilmente, gli Elii danno un'ampia dimostrazione di femminismo, non certo di misoginia.

Furvietto ha detto...

"Le donne per secoli sono state considerate solo cagafigli, e oggi, nonostante tutta la retorica zuccherosa dell'indipendenza, dell'autonomia, ecc, è diffusa l'abiudine di considerarle ancora cagafigli, mettendoglielo però in quel posto doppiamente (come si dice, cornute e mazziate)"
Una descrizione perfetta.