domenica 12 agosto 2007

IL GIORNO DEL SILENZIO


di Valerio Bartoluci

(19/04/2007) In America il 18 aprile gli studenti non parlano. Il loro silenzio denuncia quello ancora più grande che i gay sono costretti a sopportare ogni giorno.
Il silenzio puo' essere urlato tanto da diventare assordante. Il giorno 18 di Aprile in America e' il giorno del silenzio. Gli studenti, in questa giornata, vanno a scuola normalmente, fanno i compiti normalmente, ascoltano le lezioni normalmente, semplicemente non parlano e ti danno in mano un foglio di carta con scritte le loro ragioni e due sticker, due adesivi, con scritto "Il giorno del silenzio: cosa hai intenzione di fare per far finire il silenzio?"Fatto questo, ti guardano e se ne vanno.Sul foglio c'e' la risposta al loro silenzio. La scritta recita:Per favore, cerca di capire la ragione per cui non parliamo oggi. Partecipo al giorno del silenzio, un movimento nazionale che protesta contro il silenzio che le lesbiche, i gay, i bisessuali, e i transgender e i loro amici, sono costretti ad affrontare ogni giorno. Il mio silenzio di oggi fa eco a quel silenzio che e' causato da bullismo, pregiudizio e discriminazione. Penso che porre fine a quel silenzio sia il primo passo per combattere queste ingiustizie. Tu pensa invece a tutte le voci che non stai ascoltando oggi.

Non c'e' bisogno certo di andare a scomodare filosofi e scrittori come Ralph Waldo Emerson o Henry D. Thoreau e la sua "Disobbedienza civile" che anni piu' tardi hanno ispirato e guidato le azioni di Ghandi, M.L. King e della Beat Generation. E' sufficiente ricordare! e gli studenti americani ricordano tutti quelli che sono stati vittime del bullismo omofobico. Con il loro silenzio, la loro non-azione, chiedono che si metta fine ad una barbarie che e' comune a tutto il mondo, compresa l'Italia. Al ragazzo che mi ha dato il volantino, ho raccontato la storia di Matteo di Torino, e un po' del silenzio che oggi c'e' negli USA e' anche per lui.

Valerio Bartolucci redazione@gay.tv

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