lunedì 13 agosto 2007

ANITA BRYANT E LA GUERRA DEL SOC

dal sito dell'associazione Kairos, Firenze

...A partire dal 1977 l’atmosfera politica negli Stati uniti cambiò. Gli anni a seguire non furono particolarmente buoni per i diritti dei gay e delle lesbiche soprattutto grazie allo sviluppo di leggi discriminatorie a livello locale o statale. Cresceva l’opposizione ad alcune questioni rilevanti come l’aborto e l’Equal Right Amendment (ERA)[14]. L’ERA asseriva che “l’uguaglianza di diritti per legge non sarà negata o limitata dagli Stati Uniti o da qualsiasi Stato sulla base del sesso”[15], e intendeva vietare qualsiasi discriminazione contro le donne e, rifacendosi alle idee femministe, che chiedevano il diritto delle donne al controllo sul proprio corpo.
Predicatori televisivi, soprattutto evangelisti, sfruttavano le preoccupazioni di alcune persone affermando il declino morale degli Stati Uniti, guadagnando così alla loro causa nuove persone, contributi finanziari e divenendo una forza politica e sociale rilevante. Con l’elezione di Jimmy Carter nel 1976, l’America ebbe il suo primo presidente eletto sotto l’influenza degli elettori di religione evangelica.
I maggiori problemi per il movimento omosessuale nacquero dalla contea di Dade County Miami in Florida: infatti qui si doveva decidere se indire o no un referendum per l’abrogazione della legge sui diritti civili, che proibiva discriminazioni anche relative all’orientamento sessuale. Fu istituita una commissione a livello di contea che si occupò della questione e che doveva esprimersi sull’ordinanza. La commissione votò a favore dell’ordinanza con cinque voti contro tre.In seguito a ciò Anita Bryant, cantante pop, ex Miss Oklahoma, agente pubblicitario del succo d’arancia per la Florida e di religione evangelica, annunciò che avrebbe guidato la campagna per l’abrogazione della legge. La Bryant ebbe modo di testimoniare nella commissione, sostenendo che la protezione dei diritti degli omosessuali “avrebbe violato i miei diritti e i diritti di tutti i cittadini che avevano un minimo di decenza e moralità”[16].
In poco meno di sei settimane Anita Bryant creò un’associazione Save Our Children (SOC), che raccolse 75.000 firme a favore di una petizione in cui si chiedeva l’istituzione di referendum sulla legge della contea. Per la SOC la Bryant ottenne il sostegno della National Association of Evangelicals (che rappresentava più di tre milioni di persone) e di alcuni programmi televisivi a carattere religioso (come PTL Club, 700 Clubs, The Old-Time Gospel Hour), che diedero alla Bryant una visibilità a livello nazionale.
L’arcivescovo di Miami spedì una lettera pastorale alle chiese cattoliche locali, in cui chiedeva alle congregazioni di votare contro la legge sui diritti civili per le lesbiche ed i gay. Ai fondamentalisti cattolici si unirono anche 28 rabbini, antiabortisti e anti-ERA, Rappresentanti delle forze di polizia, la Young Men’s Christian Association (YMCA), psichiatri che consideravano ancora l’omosessualità una malattia, alcuni senatori e anche il governatore della Florida. Infatti un senatore lesse alcuni capitoli del libro del Levitico[17] durante una riunione del Senato, mentre il governatore della Florida, il democratico Reuben Askew dichiarò: “Non voglio che un omosessuale insegni mai a mio figlio….Non vedo nel modo di vivere dei gay e delle lesbiche un qualcosa che si possa avvicinare ai diritti costituzionali della persona”[18].
La Bryant basò la sua campagna anti-omosessuale sugli slogans: “Gli omosessuali non possono riprodurre, devono quindi guarire”, “Se l’ordinanza rimarrà, i militanti omosessuali potranno influenzare i nostri ragazzi, portandoli verso il loro anormale stile di vita”[19], “se l’omosessualità fosse una cosa normale Dio avrebbe creato Adamo e Bruce”[20].
La campagna di difesa degli omosessuali fu organizzata da Jack Campbell attraverso la Dade County Coalition for Human Right (DCCHR) e la Miami Victory Campaign. Business men omosessuali e leaders del Partito Democratico della Florida imperniarono la campagna su un confronto con i media per sostenere la DCCHR ed evitando il porta a porta. Anita Bryant a riguardo sostenne che “un gruppo organizzato e con ottimi finanziamenti, d’attivisti e politici militanti omosessuali, stava reclutando ragazzi e ragazze a sostegno di una legge che sarebbe stata cancellata nel giro di pochi giorni”[21].Il 7 giugno 1977 gli elettori di Dade County abrogarono la legge sui diritti omosessuali con 202.319 voti contro 89.562 di voti a favore.Nella sua “dichiarazione di vittoria” la Bryant disse: “Oggi la legge di Dio e i valori culturali dell’uomo sono stati vendicati. Gli abitanti di Dade County, la maggioranza normale degli abitanti, hanno detto basta, basta, basta”[22].
Il risultato di Dade County scosse i gay e le lesbiche nella loro autostima: ci furono grandi dimostrazioni contro il risultato a New York, San Francisco, Boston ed in altre città americane. Una campagna per cacciare la Bryant dalla vita politica americana, fu lanciata dai gruppi omosessuali, attraverso il boicottaggio degli agrumi della Florida (che la Bryant sponsorizzava) e la ridicolarizzazione personale della stessa.
Due settimane dopo il voto di Dade County, un ragazzo gay di San Francisco, Robert Hillsborough, fu accoltellato da un sostenitore della Bryant, che mentre lo uccideva gli urlava: “Finocchio, finocchio, finocchio”[23]. La notizia della morte di Hillsborough comparve in prima pagina su tutti i giornali degli Stati Uniti e sulla stampa omosessuale. I gay e le lesbiche videro nella morte del giovane il simbolo della nuova e pericolosa atmosfera creata dalla Bryant. La madre di Hillsborough affermò che “il sangue di mio figlio è sulle sue mani [ della Bryant ][24]”.
Nell’aprile del 1978 la città di St. Paul in Minnesota, abrogò la legge locale sui diritti omosessuali con 54.090 voti a favore dell’abrogazione e 31.690 contro. Nel maggio del 1978 anche gli elettori di Wichita, Kansas, furono chiamati alle urne per abrogare la legge cittadina sui diritti degli omosessuali: questa fu abrogata con 47.256 voti contro 10.005. Anche nella cittadina di Eugene, Oregon, si tenne nello stesso mese un referendum per abrogare la legge locale sui diritti dei gay e delle lesbiche. La legge fu abrogata con 23.000 voti contro i 13.427.
Lo stato dell’Oklahoma approvò una legge attraverso la quale si potevano licenziare gli insegnanti che difendevano l’omosessualità o che erano apertamente gay o lesbiche.
Dopo queste campagne per l’abrogazione di leggi o statuti pro-omosessuali, alcuni tratti della campagna anti-omosessuale della New Right iniziavano così a comparire. Il gruppo più famoso della New Right impegnato in tutto ciò si chiamava Volunteer Organization Involved in Community Enactment of the People (VOICE) e si basava, per il suo lavoro, sull’appoggio dei fondamentalisti religiosi che, attraverso le prediche domenicali nel corso della Messa o anche attraverso lettere per la raccolta di fondi, attraevano a sé i piccoli e grandi imprenditori o anche singoli cittadini privati che concedevano finanziamenti alle chiese di appartenenza e queste a loro volta, con una parte dei soldi raccolti, finanziavano le varie sedi locali di VOICE e del Partito Repubblicano.
L’“ideologia” vincente di questo nuovo conservatorismo si basava sull’equiparazione delle leggi pro-omosessuali alle “molestie sui bambini”, al “reclutamento di giovani gay e lesbiche”, alla “prostituzione di ragazzi e ragazze”, alla “minaccia alla famiglia” e ad un’improbabile “cospirazione omosessuale”[25].
Le varie campagne per l’abrogazione delle leggi anti-discriminazione erano presentate come una questione di libertà di coscienza.

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