sabato 25 agosto 2007

LUNEDì 27 AGOSTO UNA DONNA VERRà MANDATA AL PATIBOLO PERCHè LESBICA

ROMA 27 AGOSTO 2007: SIT IN PER PEGAH

Arcigay e Arcilesbica, congiuntamente al Gruppo EveryOne, lanciano un appello affinché a Pegah Emambakhsh, la lesbica iraniana (40) rifugiatasi a Sheffield (Regno Unito) che rischia la pena di morte nel suo Paese d'origine, venga concesso immediatamente l'asilo politico definitivo.Al Governo del Regno Unito, che si ostina a negarle questo diritto fondamentale con motivazioni assurde e pretestuose, e ha emanato l'ennesimo decreto d'espulsione per il 28 agosto (volo British Airways numero BA6633 delle 21.35 diretto a Teheran), le due associazioni nazionali lgbt, con l'adesione del Gruppo EveryOne, rispondono con la convocazione di un Sit In di fronte all'Ambasciata Britannica a Roma in via XX settembre 80, prevista per lunedì 27 agosto 2007 dalle ore 18,30.La vicenda di Pegah Emambakhsh è l'ennesimo caso di violazione dei diritti umani da parte dei nostri governi. Le decine di migliaia cittadini, gli attivisti e i politici che hanno aderito all'appello per la sua vita lanciato in questi giorni dal Gruppo Everyone hanno ottenuto una proroga della deportazione al 28 agosto. Ma non illudiamoci, perché il governo sta solo aspettando che l'opinione pubblica si concentri su altri eventi per costringere Pegah a salire sull'aereo della morte. Deportazioni come quella riservata a Pegah si sono infatti già verificate, anche in tempi recenti, nel Regno Unito e negli altri paesi.

Aurelio Mancuso Presidente nazionale Arcigay
Francesca Polo Presidente nazionale Arcilesbica
Matteo Pegoraro, Roberto Marini per EveryOne
per adesione inviare a presidente@arcigay.it Aurelio Mancuso presidente@arcigay.it 335310659@tim.it
http://blog.libero.it/mancuso/

22/08/2007 - Comunicato stampa
Pegah Emambakhsh, lesbica iraniana di 40 anni, a causa della sua omosessualità rischia di essere condannata a morte dai giudici della Repubblica islamica dell'Iran.

Nel 2005 la sua compagna è stata arrestata, torturata e condannata a morte, Pegah si è rifugiata in Gran Bretagna, a Sheffield, dove ha chiesto asilo politico che le è stato negato in quanto, secondo il governo britannico, non può provare di essere lesbica.Il 13 agosto è stata arrestata ed ora è trattenuta all'interno del centro di accoglienza Yarlswood di Bedford, lunedì verrà imbarcata su un volo che la riporterà nel suo paese e quindi verso una condanna a morte certa.Il governo britannico sarà colpevole di questo omicidio quanto quello iraniano, il governo italiano e l'Europa tutta saranno complici in omicidio se non interverranno al più presto per impedire che Pegah Emambakhsh venga espulsa.Chiediamo al governo italiano di fare pressioni affinché questo non avvenga o di dare a Pegah asilo politico nel nostro paese.

Eva Mamini
Segreteria Nazionale ArciLesbica

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