domenica 12 agosto 2007

VIETATO PIANGERE GLI STUDENTI GAY MORTI

di Giorgio Lazzarini

(23/04/2007) Accade in America dopo la strage di Virginia Tech. Contestata l`associazione degli studenti gay che vuole ricordare le sue vittime.
WASHINGTON - La settimana scorsa uno studente di vent’anni della Virgina Tech, campus americano che conta 26mila studenti, è arrivato a scuola ed ha aperto il fuoco. Bilancio: 33 morti e 21 feriti.
Curtis Dahn, presidente degli studenti glbt della Virginia Tech ha rilasciato una dichiarazione che ha causato un enorme reazione presso i media americani. "Piangiamo l'uccisione di 33 nostri amici, tra cui molti gay e alcuni etero affiliati alla nostra associazione. La comunità GLBT piange in silenzio i propri morti come fanno le altre comunità, nere, asiatiche, bianche. Non riveliamo per rispetto dei defunti i nomi dei nostri amici mancati, almeno fino a quando le famiglie non saranno informate della morte e delle scelte dei loro figli, e anche allora non lo faremo se non avremo il consenso delle stesse, per rispetto alle scelte di anonimato dei nostri amici morti".
Dahn ha concluso il suo intervento dicendo che questa non è e non deve diventare una tragedia della comunità omosex perchè è "una tragedia per l'intera comunità americana". Dahn ha confermato le notizie su una degli studenti, Erin Sheehan, appartenente all'associazione, che si è salvata dalla carneficina gettandosi sul mucchio di cadaveri per oltre due ore e facendosi credere morta. E' ora sotto shock.
Le parole di Dahn hanno causato la reazione scomposta di gran parte dei media americani che hanno difficoltà a riconoscere che dei ragazzi normali appartenenti al fior fior della società americana possano essere omosessuali. Migliaia di interventi sul forum della scuola e dei media americani danno un illuminante esempio di come negare l'omosessualità anche in tragedie come questa sia sempre la strada migliore per non affrontare il problema.

Giorgio Lazzarinirelazione@gay.tv

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