di Raffaella Zajotti
ORVIETO - Vi ricordate la giornate mondiale contro l’omofobia, il 17 maggio e tutti i buoni propositi? Vi ricordate gli esemplari parallelismi tra omosessualità e pedofilia? E come non dimenticarli!!! È successo davvero di tutto, e forse ce lo saremmo aspettati dai toni degli articoli sui giornali, che cresceva e cresce questo clima di intolleranza che diventa l’inferno della democrazia e della libertà di espressione. Ancora violenza verso omosessuali, mostre censurate, recite scolastiche annullate per l’uso della parola lesbica, proprio in un lavoro contro l’omofobia: bell’esempio di civiltà! , Militia Christi e Ignazio Barreiro incatenati a protestare contro il Gay Pride, senza dimenticare la violenza di Mosca contro Marco Cappato, Vladimir Luxuria e Ottavio Marzocchi, e che del bacio che ha fatto arrestare venerdì notte Michele e Roberto per atto osceno in luogo pubblico? Il 22 maggio del 2007 Delia Vaccarello scriveva : “Ogni occasione sembra buona. Le protezioni etiche sono allentate. Dev’essere scattato una sorta di semaforo verde: picchiare un gay, una lesbica, una persona trans, perché no?” A un mese dal Gay Pride prosegue l’inchiesta sul bullismo e l’omofobia vissuti dai giovani orvietani. Tanta solitudine e tanta omertà, ma anche tanto coraggio…Di 600 questionari distribuiti nelle scuole 24 risposte, esigue, ma non formalizziamo. I test consegnati ai ragazzi in tutta Italia chiedevano se le scuole erano sicure per gli immigrati, le donne e, soprattutto per gli omosessuali. Quest’ultima categoria è ritenuta essere in grave pericolo dal 30 % dei giovani italiani e..pensate..dal 100% dei giovani orvietani!! Neanche un margine di dubbio, se qualcuno si dichiarerà gay sarà sicuramente oggetto di discriminazione, di odio, di violenza. Pensate quanta voglia può avere un omosessuale di dichiararsi ovvero di fare “coming out”… Qualche ragazzo, dopo aver distribuito i questionari, ha realizzato l’argomento dell’inchiesta, ed ha colto l’occasione per gridarmi divertito dal finestrino della macchina: “Viva il bullismo!!” Almeno lui lo ha letto, altri hanno afferrato il foglio che porgevo senza lasciarmi spiegare, appena accennavo la parola bullismo la risposta: “Io non gioco”, o forse non mi metto in gioco, come gli altri, forse meglio, la gara dell’indifferenza. Ma per fortuna c’è anche chi ha chiesto di potermi aiutare, ed a loro ho chiesto in primo luogo di raccontarsi, di parlare della loro esperienza con Orvieto e con il modo di vivere la loro omosessualità, in forma anonima naturalmente, condicio sine qua non per ogni tipo di intervento accordatomi, ed io ho rispettato le loro richieste. Qualcuno ha voluto parlare della sua esperienza col coming out, che nel mondo GLBTQ è un'espressione usata per indicare la decisione di dichiarare apertamente la propria omosessualità e/o la propria identità di genere: i risultati della nostra inchiesta saranno pubblicati su queste pagine nei prossimi giorni
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